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mercoledì 6 novembre 2013

Dopo 22/11/'63 si torna a parlare dell'attentato a Kennedy

A proposito di 22/11/’63, di cui ho parlato qui, questa mattina su un giornale senese, il Corriere di Siena, è uscito un articolo interessante sulle vicende che fanno da sfondo alla vicenda orchestrata dal Re. Ci ho messo un po’ per procurarmelo, ma alla fine sono riuscito a leggerlo.
Dopo aver narrato dell’attentato al presidente John Fitzgerald Kennedy, la giornalista accenna alle due inchieste che sono state aperte su quel fatto così choccante e tremendo: la prima, quella governativa del 1963/64, giunse alla conclusione che il presidente fu colpito da un unico cecchino, gettando così la croce al solo Lee Harvey Oswald (tesi sposata anche da Stephen King, come sa chi ha letto il libro). Ma questa tesi fu rimessa in discussione in seguito a successivi sondaggi d'opinione, a partire dal Gallup poll del 1966, che evidenziarono come molti dei presenti quella mattina fossero di parere contrario, avendo udito almeno tre spari. Nel 1976, dunque, l’allora presidente degli Usa Gerald Ford nominò una seconda commissione, la United States House Select Committee on Assassinations, che presentò il risultato del suo lavoro nel 1979. Basandosi in parte su prove acustiche, gli esperti questa volta  ipotizzarono che gli spari fossero stati 4 e che quindi Oswald fosse inserito in un complotto che coinvolgeva più persone. Studi successivi smentirono le conclusioni e le prove usate per supportare quest’ultima teoria.
Perché questa lezione di storia? Perché, a quanto pare, un esperto di balistica senese, di nome Paride Minervini, si appresta ad avviare una perizia tecnica sull’omicidio di JFK sperando di giungere ad una rilettura del fatto sulla base dello studio della traiettoria dei proiettili rinvenuti nel corpo del presidente, che fu raggiunto da un colpo alla schiena, che uscì dal mento, e da uno alla testa. Si è più volte sostenuto che quella pallottola fosse entrata in senso opposto allo sparo alla schiena, al punto da supporre che i cecchini fossero almeno due. “Ho messo insieme un team di specialisti della scena del crimine – spiega il diretto interessato sul Corriere di Siena - ovvero un medico legale, un’esperta delle tracce di sangue, un informatico per i filmati. Insomma, dal 22 di novembre inizieremo a lavorare al caso come se fosse una consulenza effettiva. Verranno poste delle domande a cui verranno date risposte, in base alle quali verrà riformulata tutta l’analisi. L’importante è non farsi condizionare dalle ipotesi del passato.  Il risultato, poi, resterà circoscritto al mio studio. Non abbiamo alcun contatto americano a cui trasmetterlo. Dovremo stabilire la traiettoria esatta dei colpi per stabilire se Kennedy fu ucciso solo da Oswald. Per ora le due commissioni hanno prodotto versioni contrastanti”.
Chi ne vuole sapere di più, resti in contatto.

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