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mercoledì 24 luglio 2013

Il Vangelo secondo Biff un viaggio indimenticabile

Sono appena uscito dall’universo fatato e indimenticabile di Il Vangelo secondo Biff di Christopher Moore, un’avventura che mi ha catturato dalla prima pagina e dalla quale è stato difficile distaccarsi. Mi sono fatto un giro sull’ottovolante delle emozioni, tra picchi di divertimento e voragini di emozioni ai limiti delle lacrime. Aperto con una punta di diffidenza, su suggerimento del solito amico tuttologo che non sempre azzecca il consiglio, sono stato preso per il bavero e immerso in un brodo primordiale di poesia, ironia e umanità. Il filo conduttore della vicenda è la necessità di far sapere all’umanità cosa ha fatto Gesù nei suoi primi 30 anni di vita, visto che i Vangeli tradizionali, dopo la nascita, saltano immediatamente alle vicende conclusive. Per ricucire lo strappo, allora, le schiere celesti mandano in terra l’angelo pasticcione Raziel, che ben presto diventerà teledipendente, affinché resusciti Levi detto Biff, l’amico di infanzia del futuro Messia, e lo metta al lavoro con carta, penna e calamaio.
Ne esce un quadro molto terreno, un Gesù quanto mai umano, ironico, diffidente sul ruolo che il Padre gli ha affidato e desideroso di conoscere ciò che lo circonda, anche se questo significa arrivare a ubriacarsi, ballare, mangiare pancetta o pagare il “quasi fratello” affinché vada con le prostitute e gli racconti cosa si prova a fornicare, con la consapevolezza di non poterlo sperimentare di persona. Per prendere piena consapevolezza di quello che sarà il suo destino, non esita a partire, sempre con Biff al fianco, per intraprendere un viaggio alla ricerca dei Magi e delle religioni alternative che essi incarnano. Si passa così attraverso il buddhismo, il taosimo, l’induismo, la dottrina ebraica, quella cristiana che cresce e prende forma pagina dopo pagina, passo dopo passo, con lo Spirito Santo che inizialmente si chiamava Scintilla.
Intorno a questi due personaggi, ruota un universo di figure con in testa Maria Maddalena della Maddi, incontrata quando tutti e 3 erano bambini e capace di fare breccia nel cuore di entrambi i compagni, mentre lei indirizza il suo amore immediatamente verso Gesù, che però non può ricambiarla fino in fondo perché è così che deve essere. Il terzetto si trova, si perde, si incontra nuovamente, squarcia le certezze costruite fino a quel momento e non viene separato neanche dalla morte. Biff non lascerà mai il suo amico fraterno, così fornisce una lettura parallela anche di quanto si può leggere nella Bibbia, dalla cronaca del battesimo per mano di Giovanni Battista fino ai tentativi di non far svolgere l’ultima cena, al complotto per evitare a Cristo di spirare sulla croce e, infine, alla fine della vicenda terrena di Giuda, traditore poco convinto e altrettanto restio a suicidarsi. La verità su quel gesto è incalzante come un rullio di tamburi, fino all’epilogo sorprendente.
Il Vangelo secondo Biff è un inno all’amicizia e alla poesia. Si ride, si sorride, ci si commuove, solo in rari passaggi affiora qualche punta di noia quasi fisiologica in un volume così consistente, ma che scivola via in fretta. E al momento di chiuderlo, quasi dispiace essere già arrivati alla parola Fine.

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