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mercoledì 17 luglio 2013

La regina del Nilo contro i pirati editoriali

Faccio una riflessione a voce alta. Durante questo anno scolastico ho avuto modo di seguire mio figlio in alcune ricerche che ha dovuto svolgere nel suo percorso di quinta elementare. Non starò a questionare sul fatto che quando facevo la sua stessa classe ho studiato anche la Seconda guerra mondiale e lui, da programma ministeriale, è arrivato ai romani e tanti saluti (i tempi cambiano, e anche i libri di storia). Quello che mi ha invitato a scrivere questo intervento è che uno dei lavori che più ha affascinato il bimbo, e che è stato più facile fargli redigere, riguardava Cleopatra. Figuriamoci la sua gioia nello scoprire che, in questi giorni, c’è in libreria un’opera di narrativa che riguarda proprio la regina del suo cuore: mi ha fatto la testa come un pallone affinché gli comprassi La regina del Nilo - Il trono d’Egitto, primo volume di una trilogia dell’autore spagnolo Javier Negrete. Sono entrato nella libreria di fiducia senza sapere esattamente cosa aspettarmi, non conoscevo molto del volume in questione, meno che mai ero al corrente del prezzo. Figuriamoci la mia sorpresa nell’apprendere che è 5 Euro, che poi, come titolare di Cartapiù Feltrinelli, è diventato 4.25 perché avevo uno sconto del 25%. Una sciocchezza, ancora più accentuata dal fatto che è un volumetto di dimensioni ridotte, portabile ovunque (mio figlio non esce di casa senza averlo in mano: piano piano, con le comprensibili difficoltà di un bambino di 10 anni che non conosce tutte le parole in cui si imbatte), ma con copertina rigida e sovracoperta. Insomma, non un tascabile qualunque, ma un lavoro ben fatto.
Leggevo un po’ di tempo fa, in uno dei tanti forum, una polemica sul dilagare della pirateria anche editoriale, oltre a quella musicale, e tutti concordavano che è un fenomeno legato alla crisi e ai prezzi esorbitanti dei libri cartacei, a cui non fa da contraltare un costo abbordabile degli ebook, che resta comunque alto. Allora io dico che se un libro costa una cifra del genere, uno smanettone che lo vuole leggere non ci si impegna nemmeno a provare a cercarlo su internet: tempo, fatica e connessione inutili. Concludo allora notando che c’è qualcuno che, anche in questi giorni, sta sbandierando collane economiche nuove di pacca proponendo opere allo stesso prezzo degli Oscar, della Tea e via dicendo, però magari fa chic dire di averne comprata una perché è la novità del momento. Altri, come la Newton Compton (che ha mandato in stampa le vicende di Cleopatra: non lo avevo detto all'inizio, riparo adesso), fanno invece qualcosa di concreto per non assassinare il portafoglio del lettore. E mi riferisco anche alla collana degli 0.99, un bel modo di procurarsi i classici a meno di un Euro (alzi la mano chi, volendo leggere Il grande Gatsby sull’onda del successo del film, ha optato per un’edizione diversa tra le tante a disposizione a costo maggiore). Una cosa è certa: ho un figlio che a malapena supera la doppia cifra di età che si è segnato sul calendario le date in cui usciranno la seconda e la terza parte della saga della regina del Nilo, e io non tremo davanti all’investimento che mi comporterà il doverlo accontentare. Credo che la vita della carta stampata e l'amore per la lettura si salvino anche così.

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