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venerdì 14 febbraio 2014

L'ho uccisa io: il lato bestiale dell'uomo

È passato un anno esatto da quando il 14 febbraio 2013 il campione paraolimpico Oscar Pistorius uccise la sua fidanzata Reeva Steenkamp. Era il giorno di San Valentino, celebrato come festa degli innamorati. Quell’amore del campione per la sua donna era pieno di possessività e gelosia morbosa ed era diventato un male oscuro che chiama violenza e reclama vendetta, come purtroppo sempre più spesso succede quando la donna non subisce più la sudditanza da un uomo e si ribella a un amore molesto. Il 19 ottobre 2012, per fare un altro esempio, Carmela Petrucci nel difendere la sorella dalla furia del fidanzato, muore per le coltellate ricevute. E ancora, appena pochi giorni fa, il 3 febbraio 2014, Chiara, ragazza di 19 anni, viene pestata a sangue dal suo fidanzato e finisce in coma. Ci sono poi le storie che non hanno un nome e quelle che ogni giorno sono denunciate nei centri antiviolenza. Con lo stesso copione: donne vittime di violenza e uomini che le maltrattano in quanto donne.
Ma chi è l’uomo che commette questi delitti, maltratta, violenta, uccide? Per rispondere a queste domande lo psicologo e psicoterapeuta Luciano Di Gregorio ha dato alle stampe L’ho uccisa io. Psicologia della violenza maschile e analisi del femminicidio (Primamedia editore). Ne parliamo proprio oggi, nel giorno di San Valentino, perché quest’anno è stato proclamato anche giornata di mobilitazione contro la violenza sulle donne con flash mob in molte piazze italiane. Il volume affronta proprio quest’ultimo tema e analizza le relazioni con uomini che diventano carnefici in funzione di trasformazioni personali della donna che non sono accettate dal maschio. 192 pagine in cui Di Gregorio seziona le violenze, quelle che hanno catalizzato l’attenzione dei media e quelle raccontate ogni giorno dalle vittime nei centri antiviolenza, utilizzando i concetti freudiani di angoscia di castrazione, di pulsione di crudeltà e quelli di oggetto d’uso che derivano dalla moderna psicoanalisi, tracciando alcuni profili psicologici del maschio di oggi e individuando molti dei fattori scatenanti che ne determinano le esplosioni violente. Uomini che non sono solo e sempre mostri, spesso sono stati mariti affettuosi e premurosi, padri esemplari, compagni di vita gratificanti, ma che di fronte a un rifiuto, a una separazione possono trasformarsi in criminali senza scrupoli.

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