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martedì 31 dicembre 2013

Quando l'autore ringrazia l'anonimo blogger


Non si può parlare di magia di Natale. Ma di Capodanno sì.
Immerso nel vortice delle Feste, tra impegni imprescindibili, la famiglia che pretende maggiori attenzioni, la caccia a Babbo Natale per comunicare l'ultimo regalo che qualche pargolo di casa si era scordato di includere nella letterina (ma di cui non si poteva fare a meno assolutamente, a costo di rinunciare a qualcos'altro...), il vostro Bibliotecario si era dimenticato di postare su Twitter le proprie impressioni sul libro L'Apprendista di Gordon Houghton, apparse invece su questi stessi polverosi scaffali dell'Università della Magia oltre 10 giorni fa. L'ho fatto ieri, e poi ho mandato un messaggio anche allo stesso autore, che già una volta mi aveva risposto con gentilezza e sollecitudine. Gli ho detto che avevo finito il suo libro, che lo avevo molto amato e che, pur rendendomi conto che era scritto in italiano, mi faceva piacere fargli vedere che avevo affidato al mio blog quello che pensavo della sua fatica. Vista la differenza di lingua, ritenevo la questione chiusa lì, e invece... Ta-dah!!! Poche ore dopo lo stesso Houghton mi ha risposto con parole che mi hanno fatto arrossire.
Vedere per credere...

In pratica, per chi non mastica l'inglese (quindi forse nessuno, ma nel dubbio traduco...), mi ha detto: "Google Translate a volte può essere molto utile... Grazie molte, sir! Quelle sono parole gentili".
Per uno che ama leggere sopra ogni altra cosa, e ritiene che la vita gli rubi tempo prezioso con intoppi tipo mangiare, andare a lavorare, affrontare i problemi di ogni giorno.... bhé, questo è perfino meglio che ricevere un complimento da una rockstar. Ognuno ha i suoi gusti....
Un bel modo di chiudere l'anno, non c'è che dire. See you Folks, ci si risente nel 2014!!! Buone banane a tutti e divertitevi....

venerdì 20 dicembre 2013

Un viaggio indimenticabile con un Apprendista riluttante

Lo devo ammettere: mi sono imbattuto in un libro di cui ignoravo l’esistenza, ma che valeva davvero la pena di leggere. Si tratta de L’Apprendista di Gordon Houghton, uscito sotto le insegne di Meridiano Zero. Me lo ha consigliato un amico, sottolineando che, se avevo amato la saga di Morty e di Morte di Terry Pratchett (Presente! Adoro tutto del Mondo Disco, quindi anche le vicende della Triste Mietitrice CHE PARLA IN MAIUSCOLO e del suo allievo riluttante), non potevo esimermi dall’immergermi tra queste pagine, che mi avrebbero dato una visione diversa dello stesso concetto sviluppato, appunto, in Morty l’apprendista. Dietro tanta insistenza, mi sono messo a cercare il volume. E non l’ho trovato, né in libreria né in biblioteca. Allora il bravo ragazzo mi ha prestato il suo, e l’avventura è cominciata, anche con lo stimolo di un allettante accostamento allo stesso Pratchett, a Neil Gaiman e ai Monty Phyton presentato dallo stesso editore nelle sue note. Quella di Houghton è invece un’opera diversa da quella che, magari per ragioni commerciali, viene fatta supporre da chi di dovere. Vive di vita propria, gronda letteralmente di frasi da appuntarsi ovunque perché possono tornare sempre utili (il mio consiglio è di tenere a portata di mano un taccuino con matita, non ci sarà da pentirsene…) e di humour britannico spesso scorretto e maleducato, niente a che vedere con quello soft e simpatico di Sir Terry e certo accostabile a quello dei Monty Python.
Già la trama è di per sé surreale: la Morte ha bisogno di un aiutante, così con una sorte di lotteria sceglie un giovane già passato a miglior vita in maniera violenta, che va a resuscitare e a estrarre dalla tomba. Il giovane zombie avrà una settimana per dimostrare di essere all’altezza del compito, altrimenti potrà decidere di morire nuovamente, scegliendo uno dei metodi di dipartita a cui ha assistito nel corso dei famigerati 7 giorni. A far da contorno a ciò, ci sono tante sfaccettature spesso sorprendenti, come l’aspetto della Mietitrice, che un ometto magro, disilluso, con pochi capelli e che gira per Oxford su una Mini scassata. Non hanno certo un aspetto più leggendario o terrorizzante gli altri 3 Cavalieri dell’Apocalisse, che hanno come base operativa in una palazzina a due piani da cui partono i loro piani di epidemie, guerre, zuffe e quant’altro da scatenare contro il genere umano. Sopra a tutti loro c’è un fantomatico Capo che non si vede mai, ma la cui presenza aleggia costantemente nei discorsi e nelle atmosfere quotidiane.
Il protagonista, tutt’altro che appassionato del suo nuovo lavoro, piano piano ripercorre e ricorda la sua esistenza passata (non sarò così carogna da svelare la causa della sua morte, vale la pensa scoprirla da soli…), sviluppa una nuova passione per la vita e quindi, rendendosi conto di essere un pessimo apprendista, studia in maniera maniacale il modo di aggirare il contratto che ha firmato, che lo porterà di sicuro a tornare definitivamente sotto terra. Il tutto culminerà in una sfida a dir poco cinematografica con il datore di lavoro dall’esito tutt’altro che scontato…
Houghton, con uno stile asciutto e tagliente, mescola momenti divertenti in cui è inevitabile sorridere e altri di riflessione o di apprensione che rendono la lettura davvero intrigante e piacevole. Impossibile sia non divertirsi davanti a una serie di “terminazioni” (così si chiamano i passaggi a miglior vita orchestrati da Morte e dal suo aiutante non-morto) volutamente grottesche ed esagerate, sia non indignarsi per quanto avvenuto in vita al personaggio principale, profondamente segnato da una storia d’amore che corre su binari deviati che ne segnerà il percorso terreno fino alla fine.

mercoledì 11 dicembre 2013

Anche Re Stephen si è messo a cinguettare

Alla fine anche il Re ha ceduto al fascino del cinguettio. Il 6 dicembre scorso, alle 21.02, Stephen King ha lanciato il proprio account su Twitter scrivendo: "Il mio primo tweet. Non sono più vergine. Siate gentili".  In realtà il prolifico autore di horror, fantascienza, fantasy, thriller e chi più ne ha più ne metta, era già iscritto a Facebook, quindi non è nuovo all'esperienza dei social network. In un messaggio proprio sull'altra piattaforma, ha spiegato che avrebbe voluto come account ’StephenKingAuthor’, ma è risultato troppo lungo. Così ha optato per @StephenKing e ha avuto subito il segno di spunta azzurro vicino al nome, segno che il profilo è autentico. L’ingresso su Twitter è stato caldeggiato dall'editore Scribner, che ha vinto la reticenza di King a "scendere nell'arena" virtuale malgrado sia da sempre un sostenitore della tecnologia e dell’avanzamento digitale sotto tutti i punti di vista, compresi gli ebook, di cui è stato uno dei precursori. In realtà, superate le perplessità iniziali, adesso si diverte molto a ritrovare i vecchi amici, come per esempio Peter Straub, e a disquisire di qualsiasi cose, dalle serie tv ai libri di altri autori, anche con una buona dose di autoironia. Il successo è stato immediato: in meno di 90 minuti dall’apertura, il suo account ufficiale ha raggiunto i 30 mila followers, che in poche ore sono saliti a 100 mila e ora viaggiano oltre quota 190 mila verso il traguardo dei 200 mila. Il Re Mida della parola scritta ha fatto ancora centro anche sulla Rete.

mercoledì 4 dicembre 2013

Quest'anno il Natale è giallo

Di che colore è il Natale? Può essere bianco, come recitano le canzoni della tradizione. O rosso, in onore del vestito del bravo Vecchio rubicondo che si fa il giro del mondo in una sola notte per distribuire i regali.
Quest'anno, però, è anche giallo. I lettori possono scegliere, infatti, di passare le vacanze in compagnia di otto scrittori, autori di altrettante storie con altrettanti delitti. In un lussuoso hotel di Saint Moritz circondato dalla neve, c'è un ospite insospettabile che medita un’antica vendetta. Sulla riviera ligure battuta dai freddi venti invernali viene inspiegabilmente uccisa un’anziana signora che sembra nascondesse incredibili ricchezze. Il Natale che una donna aveva sognato si rivela invece un incubo che ha come protagonista il suo amante. Anche la famiglia di un giovane banchiere vivrà una Vigilia al cardiopalmo: cosa cela dentro di sé questo marito e padre all’apparenza irreprensibile? Due coppie di turisti in vacanza in un luogo esotico vengono abbandonati in mare durante un’immersione, così approdano su un’isola deserta abitata da pericolosi varani. Un misterioso scarabeo scatena eventi fatali. In Sardegna, poco prima di Natale, il mistero sul corpo decapitato di una giovane donna mette a dura prova la competenza di un commissario. Facendo un salto indietro fino al 1924, una morte improvvisa tra gli industriali delle lampadine a incandescenza getta una luce inquietante ( è proprio il caso di dirlo...) su un incontro internazionale.
Casi di cronaca realmente accaduti o pura finzione letteraria, indagini serrate, firze dell'ordine o criminologi all’opera, vittime in fuga per salvarsi la vita. Tutto questo è Giallo Natale. 8 autori, 8 storie, 8 delitti, pubblicato da Newton Compton, composto dalle fatiche letterarie di Massimo Lugli, Fabio Delizzos, Lorenza Ghinelli, Gianmichele Lisai, Marcello Simoni, Davide Mosca, Massimo Pietroselli e Silvia Montemurro.