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martedì 28 maggio 2013

L'innegabile valore dei libri

I libri e la lettura sono un patrimonio dal valore inestimabile. Lo confermano anche le ultime notizie provenienti da Sotheby’s, la famosa casa d’aste di Londra dove nei giorni scorsi una copia della prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale con note e illustrazioni originali dell’autrice J.K. Rowling è stata venduta a 150mila sterline, ovvero 176mila euro. Ad acquistare il volume è stato un acquirente anonimo via telefono. La Rowling ha arricchito l’opera con molte annotazioni personali, decisioni editoriali, commenti alla scrittura, oltre che con una nota su come sia arrivata a creare il gioco del Quidditch. L’autrice ha disegnato anche una ventina di illustrazioni, tra cui quella di un  Harry bambino che dorme sulla soglia di una porta.
All’evento hanno anche preso parte altri autori. Una copia del best seller per bambini  Matilde di Roald Dahl, con disegni dell’illustratore Quentin Blake, ha raccolto 30mila sterline (35mila euro), mentre  una di Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro annotata dall’autore, è stata venduta a 18mila sterline (21mila euro). Tra gli altri scrittori che hanno preso parte alla vendita di beneficenza Ian McEwan, Seamus Heaney, Lionel Shriver e Yann  Martel. In tutto sono state raccolte 439.200 sterline (515mila euro) in favore dell’associazione di scrittori Pen
Non è finita. Sempre da Sotheby's sta per andare all’asta la più completa collezione dedicata allo scrittore inglese Joseph Conrad (1857-1924) ancora in mani private. L'americano Stanley J. Seeger, morto nel 2011, è stato uno dei più grandi collezionisti del XX secolo, un perfezionista, che ha messo insieme raccolte di notevolissima importanza di opere d'arte, libri, ceramiche e manoscritti. Ha inoltre accumulato in 50 anni, con passione e dedizione, la più grande collezione privata di prime edizioni, opere autografate, manoscritti, lettere e note di Joseph Conrad. Sotheby's proporrà all'asta queste rare e importanti opere dalla sua celebre biblioteca in due vendite, la prima delle quali avrà luogo il 10 luglio. Il pezzo più importante è il manoscritto autografo di Tifone (1903), uno dei romanzi più famosi dell’autore britannico e il suo più importante manoscritto ancora in mani private: sarà battuto all'asta con una stima di 300mila-500mila sterline. Altri pezzi degni di nota sono il dattiloscritto corretto a mano di Falk datato 1919, uno dei racconti più emblematici (stima 30mila-50mila sterline), una rara lettera autografata del 1902 nella quale Conrad discute della sua più importante e famosa opera, Cuore di tenebra (stima 25mila-35mila sterline), una copia di Lo specchio del mare, dedicata a Henry James (15mila-20mila sterline) e una copia annotata dalla poetessa Sylvia Plath di Lord Jim (6mila-8mila sterline).

lunedì 27 maggio 2013

Editoria low cost, è boom

Tornano in libreria altre 12 uscite della collana economica "Live: 130 pagine per 99 centesimi" della Newton Compton, che proporrà ancora classici della letteratura: oltre al già citato La lama del rasoio (QUI), infatti, nella nuova "ondata" troviamo Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, La metamorfosi di Franz Kafka, I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe, Uno, nessuno, centomila di Luigi Pirandello, Sherlock Holmes, uno studio in rosso di Arthur Conan Doyle, Il libro del tao, di Lao-Tzu, Aforismi di Oscar Wilde, Il Profeta di Kahlil Gibran, Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde di Louis Robert Stevenson, Cuore di cane di Michail A. Bulgakov e La casa stregata di Howard P. Lovecraft.
In linea generale, il mercato dei low cost, negli ultimi tempi, complice la crisi, sembra attestarsi su una buona quota di mercato: l'inchiesta dell'Istat "La produzione e la lettura di libri in Italia", relativo agli anni 2011 e 2012, testimonia infatti come nel 2011, la quota più consistente di titoli (28,5%) e di copie (40,6%) è rappresentata dalla categoria di prezzo fino a 10 euro, con una tiratura media di 5.302 esemplari per opera. I libri con un prezzo di copertina non superiore ai 15 euro sono oltre la metà della produzione libraria: rappresentano il 52,6% dei titoli e il 59,8% delle tirature.

domenica 26 maggio 2013

"Un onore essere venduto a 99 centesimi"

Vendere a meno di un euro un libro. Un'eresia o un'opportunità? Un modo per diffondere la lettura oppure una scarsa attenzione nei confronti degli scrittori? "Per me è una gioia essere venduto a poco ed arrivare a tantissime persone" giura Massimo Lugli, giornalista e scrittore, autore di La lama del rasoio, il volume che Newton Compton manderà in libreria, a fine mese, nella collana super economica «Live:130 pagine per 99 centesimi». "Questo è il mio secondo romanzo - spiega l'autore all'agenzia Adnkronos. - Per tanto tempo non ho trovato un editore. Ora è stato presentato al Salone del libro di Torino dove ha avuto un ottimo impatto: è stato acquistato da molti ragazzi. E' un onore essere pubblicato in una collana in cui compaiono anche i grandi classici".
Il libro rientra nella seconda tranche di volumi, 12 titoli, che l'editore romano manda sugli scaffali dopo il successo della prima dozzina di titoli che, in pochi mesi, hanno venduto 2 milioni di copie. Lugli, che nel 2009 ha partecipato allo Strega piazzandosi al terzo posto con L'istinto del Lupo, non ha dubbi. Iniziative di questo genere "dovrebbero essere allargate. E’ inutile continuare a piangersi addosso, dicendo che la gente non legge e non compra libri, se non siamo capaci di andare incontro ai lettori. Il dato di fatto è che le persone non hanno soldi". Per questo motivo bisognerebbe abbassare ancora di più il prezzo dei libri: "Sono a favore - rimarca lo scrittore - della politica dei prezzi bassi e della distribuzione indiscriminata. Vendere un libro in un autogrill o in un supermercato significa aver guadagnato un lettore che non va in libreria. L'importante è diffondere la lettura".
Nel romanzo in questione, tre casi che sembrano non avere alcun legame tra loro si fondono in una inchiesta ad alto rischio per Marcello Mastrantonio, un disilluso funzionario della Mobile in perenne conflitto con capi e colleghi. Al centro della vicenda ci sono un'organizzazione criminale che gestisce feroci combattimenti tra cani, un architetto assassinato nello scenario di un gioco erotico gay e una giovane donna sieropositiva sgozzata. Tutto porta a un assassino senza nome che uccide le sue vittime con un rasoio.

venerdì 24 maggio 2013

Le case editrici spopolano su Twitter e Facebook

Altissimo tasso di presenza sui social newtork, audience più ampia su Twitter che su Facebook, grande interesse degli utenti per citazioni letterarie, foto e interviste: queste le evidenze principali dell’indagine su 101 case editrici su Facebook e Twitter che Blogmeter, leader nel monitoraggio e analisi dei social media, ha presentato al recente Salone del Libro di Torino. L’indagine che aveva l’obiettivo di rilevare le performances delle case editrici sui social network e le relative strategie di comunicazione e pratiche di gestione, è stata realizzata con l’ausilio della piattaforma Blogmeter social analytics nel periodo 1 febbraio-15 maggio per Facebook e 20 marzo-15 maggio per Twitter. L’editoria presenta alcune particolarità di settore particolarmente interessanti per gli addetti ai lavori e mostra anche un utilizzo diverso dei due network. Facebook viene utilizzato principalmente come canale di promozione dei libri in uscita e delle attività, anche in forme ludiche come concorsi e giveaway o sconti dedicati. Particolarmente apprezzate dagli utenti sono le immagini belle e legate a contenuti più di ispirazione che commerciali, mentre tra i contenuti video emergono i booktrailer. Twitter, al contrario, è visto come un network aperto a un dialogo più paritario e nello specifico i contenuti più condivisi e seguiti si legano a discussioni di ordine generale non strettamente legati ai prodotti della casa editrice, come dimostra, per esempio, il successo di hashtag come #accaddeoggi (di Librimondadori) e #amoreaprimolibro (Einaudieditore).
Su Facebook, invece, quasi la metà delle pagine non permette ai fan di scrivere post in bacheca e il tasso di interazione e risposta brand/fan è abbastanza basso. Per quanto riguarda le performance dei singoli brand, Libri Mondadori domina senza dubbio la Facebook fans con 160.550 fan, seguita a lunga distanza da Rizzoli (38.330) e Giangiacomo Feltrinelli Editore (28.758). Sul versante del total engagement (la somma di like, share, commenti e post in bacheca), si piazza al primo posto, Bao Publishing con 38.203 azioni e reazioni dei fan, seguita da Libri Mondadori (33.253) e Baldini Castoldi Dalai Editore (31.522). Sempre Libri Mondadori si ripete questa volta su Twitter conquistando il primo posto del rating sui follone (207.351), distanziano parecchio sia Einaudi (120.398) che Feltrinelli Editore (90.438). Einaudi, dal canto suo, si prende la rivincita conquistando nettamente il podio della classifica che misura le Twitter mentions (17.132), seguita da Libri Mondadori (6.455) e Minimum Fax (4.135).
In definitiva: i lettori, siano essi su Facebook o su Twitter, mostrano una grande propensione all’interazione con le case editrici, soprattutto quando i contenuti proposti non sono smaccatamente commerciali. Sui social network come in libreria, il libro è percepito come un prodotto diverso da un semplice bene di consumo e di conseguenza le forme di promozione alternativa al tradizionale contenuto pubblicitario (e quindi interviste, citazioni e foto) risultano le più efficaci e apprezzate dai lettori soprattutto per il vissuto personale e culturale che i libri mobilitano.

giovedì 23 maggio 2013

King solo in cartaceo per aiutare le librerie

Sale sempre più la febbre per l’arrivo in libreria dell’ultimo libro di Stephen King, Joyland, atteso sugli scaffali il 4 giugno. E mai come in questo caso il termine “sugli scaffali” è appropriato: il prolifico re dell’horror e del gotico moderno, infatti, ha deciso di fare un passo indietro e, dopo essere stato uno dei pionieri degli ebook (negli ultimi anni ha pubblicato racconti, romanzi e perfino un saggio sulle armi esclusivamente in formato elettronico), ha fatto sapere che questo lavoro uscirà soltanto in cartaceo. Una scelta decisamente controcorrente di questi tempi, e per questo destinata a fare scalpore. Sembra che alla base di tale orientamento ci sia l’intenzione di favorire il lavoro delle librerie tradizionali sempre più in difficoltà a misurarsi con quelle online. Dalle colonne del Wall Street Journal, King spiega di non avere “per adesso alcun piano sulla versione elettronica”, anche se i suoi fan si stanno già scatenando su internet per assicurarsi una copia del volume su siti come Amazon, dove è possibile pre-ordinarlo.
Joyland è un’altra escursione (dopo Colorado Kid) dello scrittore nel genere del thriller e del poliziesco. Ambientato nel 1973 in un parco divertimenti del North Carolina, vede al centro della vicenda il giovane studente liceale Devin Jones, che arriva per fare il giostraio e viene a sapere di un omicidio avvenuto molti anni prima e mai risolto. Dovrà affrontare “l'eredità di un crudele assassino e il destino un bambino morente”, come si apprende dal battage pubblicitario in atto da oltre un anno negli Stati Uniti.
Lo stesso King, con umorismo macabro, ha confessato cosa sarebbe successo a questa sua fatica se per caso gli fosse successo qualcosa nel corso della stesura: “Se fossi stato investito da un taxi, per mio figlio Joe finire il libro sarebbe stato un gioco da ragazzi. Il suo stile è quasi indistinguibile rispetto al mio e anzi, spesso ha idee migliori delle mie”.
Per il ritorno all’horror del “Re” ci sarà invece da attendere settembre, quando verrà consegnato al mondo Doctor Sleep, il seguito di Shining. Da quel poco che trapela, il piccolo Danny è cresciuto e lavora in una clinica per malati terminali, dove usa i suoi poteri per aiutare i pazienti a “passare oltre” e approdare nell’aldilà. Ma ci sarà tempo e modo di parlarne a tempo debito.

mercoledì 22 maggio 2013

L'inferno dei bookmakers britannici

Diavoli di inglesi: riescono a scommettere proprio su tutto!
Dan Brown è riuscito a vendere quasi 229mila copie del suo ultimo libro, Inferno, a una settimana dalla pubblicazione e i bookmakers  britannici offrono a 1,50 la possibilità che superi un milione di volumi smerciati entro la fine di giugno. Per chi ha grande fiducia nelle potenzialità dell'ultimo best seller dell'autore del Codice Da Vinci, e se la sente di mettere una cifra sull'ipotesi che tale traguardo venga tagliato già alla fine di maggio, niente paura, si può fare: i bookies sono pronti a pagare 6 volte la posta.

sabato 18 maggio 2013

Il seggio vacante uno schiaffo ben scritto

 Stasera ho deciso di lanciarmi nella critica a un libro che, fin dalla sua uscita, era destinato a fare epoca e non ha tradito il proprio karma. Perfino adesso, per descrivere il successo di Inferno di Dan Brown, viene usato come termine di paragone, si dice "è andato talmente bene fin dall'arrivo sugli scaffali da aver venduto più di.....". A questo punto credo che sia facile intuire che sto parlando de Il seggio vacante di J.K. Rowling. Un libro che era già un caso letterario appena si è diffusa la voce chera stato messo in cantiere. Quando è arrivato in libreria, era inevitabile procurarsene una copia e tuffarsi tra le sue pagine. Per mia fortuna, sono salito sul "trampolino" senza aspettarmi niente di simile a Harry Potter, altrimenti la delusione sarebbe stata enorme.
La Rowling con questo libro conferma la sua abilità di scrittrice, che del resto non era certo in dubbio. Però chi pensa di trovarsi di fronte una schiera di personaggi diretta proiezione dei maghetti usciti da Hogwarts, è bene che giri alla larga. L'autrice aveva già inserito la morte, la disperazione, la claustrofobia e le filastrocche dell'angoscia dal Calice di fuoco in poi, senza scordare le Fiabe di Beda il bardo, ma qui ha svoltato e, con linguaggio e ambientazioni crude e dirette, si è messa a narrare la pochezza umana. Non starò a dilungarmi sulla trama, non è il caso per non togliere a chi vuole entrare in questo tunnel il piacere di affrontare un passo dietro l'altro, assaporando le sensazioni scatenate in ogni individuo leggente e pensante. Diciamo che, se proprio vogliamo trovare analogie con l'universo di Harry, J.K. Ha portato a Pagford (il paese-teatro della vicenda) lo zio Vernon, battezzandolo Harry Mollison ma dandogli lo stesso spessore molliccio e untuoso, e la tendenza di mettere al centro dell'universo i ragazzi, con gli adulti sullo sfondo, inutili e patetici. Questa volta, però, i giovani non riescono a cavarsela, proprio perché devono portare il fardello dei propri genitori che è troppo pesante. Le conseguenze sono atroci, veri pugni nello stomaco, e più si procede tra le righe scritte, più si spera che arrivi la svolta positiva, che però non solo non salta fuori, ma anzi, la situazione precipita fino alle peggiori conseguenze. Il seggio vacante, in definitiva, è una sequenza di schiaffi dolorosi e urticanti, un libro che si odia, si ama, si fagocita. E quando è finito, ci si sente offesi per il dispetto che ha fatto, per non aver regalato un finale da "vissero tutti felici e contenti". Ma poi, dopo poco, se ne comincia a sentire la mancanza, si ripensa, si rimpiange come una persona amata malgrado sia traditrice, scostante, spesso cattiva. Un viaggio da fare, con un'unica raccomandazione: tirare in testa il voluminoso tomo a chi sostiene che sia un libro divertente!!

martedì 14 maggio 2013

Comincia da Firenze l'Inferno di Dan Brown

Squillino le trombe, si aprano i cancelli dell'Oltretomba. Il conto alla rovescia è finito: Inferno di Dan Brown da oggi è sugli scaffali. Niente è casuale nell'operazione di marketing che ha ammantato l'uscita dell'ennesimo best seller annunciato dell'autore del Codice Da Vinci, visto che il 14 maggio 2013 si può leggere 14/5/13, ovvero l'anagramma di 3,1415 che è il valore approssimato del pi greco. Un simbolo pregno di significati, dal momento che Dante nella Divina Commedia ha diviso l'inferno in cerchi concentrici e il pi greco è la pista per misurarli. Ma ad aumentare la febbre dell'attesa, nelle settimane scorse è stata anche ampiamente documentata la vita dei traduttori reclusi in un bunker della Mondadori a Milano con l'ordine del silenzio più assoluto, come se si trattasse di una questione di vita o di morte. Anche se poi, alla vigilia del grande evento, qualche anticipazione è apparsa online, visto che gli editori hanno messo sul web il primo capitolo. Da quelle righe si capisce che Robert Langdon (il professore di simbologia di Harvard già protagonista del Codice Da Vinci, di Angeli e Demoni e del Simbolo perduto) è in preda a un incubo con una bolgia infernale in un pozzo senza fondo, dove aleggia una donna velata che corre verso un fiume rosso di sangue in cui sono immersi corpi in agonia, vittime di violenze inimmaginabili. L'uomo si sveglia terrorizzato in un letto di ospedale ma, anziché nel suo Massachusetts, si accorge di essere a Firenze quando vede dalla finestra la torre di Palazzo Vecchio. E' stordito e ferito in un reparto dove viene curato dal dottor Marconi, che chiede l'aiuto ad una sua assistente, l'interprete Sienna Brooks, per parlare in inglese con il paziente. Da quel momento l'atletica e intelligentissima donna affiancherà lo studioso in una serie di avventure mozzafiato, partendo da Firenze per poi passare anche da Roma e spingersi ai confini dell'Asia. Il fine ultimo è fare i conti con il Consorzio, organizzazione guidata da un ricco magnate il cui obiettivo è decimare la rapida crescita della popolazione mondiale tramite una versione “rivisitata” della peste. Il tutto attraverso un misterioso enigma che proietta i personaggi in uno scenario fatto di arte classica, passaggi segreti e scienza futuristica. Addentrandosi nelle oscure pieghe del poema dantesco, Langdon dovrà decidere di chi fidarsi prima che il mondo cambi irrimediabilmente.
Dan Brown promette scintille a chi leggerà la sua ultima fatica: “E' una storia così terrificante - ha spiegato al Sunday Times - che ha fatto gran parte del lavoro per me. Non scrivo più di massoni e storie antiche, che sono cose un po' eteree, ma della visione dell'inferno fornita da Dante”.

Enzo Tortora 30 anni dopo le accuse


Il 17 giugno 1983 Enzo Tortora viene arrestato per le accuse, false, di tre camorristi. Nel 1987 viene assolto in Cassazione e poco dopo, il 18 maggio del 1988, muore nella sua casa di Milano.
A trent'anni dall'incarcerazione del conduttore televisivo, "il più grande esempio di macelleria giudiziaria", come scrisse Giorgio Bocca, e a venticinque dalla sua morte, un saggio vuole ripercorrere la parabola di quest'uomo e, al tempo stesso, vuole ricordare l'Italia di quegli anni, con i suoi miti, le sue contraddizioni, la confluenza tra pubblico e privato, il fango, la gloria, le emozioni, la comunicazione, la televisione. Si tratta di Enzo Tortora Dalla luce del successo al buio del labirinto, scritto da Daniele Biacchessi per i tipi di Aliberti editore.
La postfazione è di Silvia Tortora, figlia del conduttore, che ricorda: "Mio padre non è stato solo un presentatore radio televisivo come molti lo ricordano ancora oggi. E' stato molte cose. Era prima di tutto un giornalista, un inviato e uno scrittore. Poi era una persona colta, di buone letture, un uomo che utilizzava in modo appropriato le parole, che sapeva coniugare i congiuntivi, che esprimeva quello che aveva dentro in modo diretto, senza filtri, senza nessun condizionamento. Era uno che non amava i salotti della politica, i circolini degli intellettuali. E' stato un grande inventore di format straordinari e vincenti della radio e della televisione. Mio padre era soprattutto un uomo libero da tutto: libero da schemi, da condizionamenti politici".

lunedì 13 maggio 2013

Sandro Cuomo e la sua Vita in pedana


Con il talento ci si nasce, campioni si diventa. Parola di Sandro Cuomo, l’attuale Ct della Nazionale di spada e campione olimpico della stessa disciplina, che ha raccontato se stesso nella sua prima fatica letteraria. Edito da L’isola dei ragazzi edizioni, che inaugura così la sua nuova serie dedicata ai campioni italiani delle diverse discipline sportive dal titolo appunto “Campioni si diventa”, il libro Una vita in pedana racconta ad un pubblico ideale di adolescenti l’impegno di ogni giorno che deve sommarsi ad un talento innato.  Il che appare chiaro in una disciplina come la scherma, in cui la fisicità deve trovare il punto d’incontro con la psiche, in un gioco di equilibrio teso al controllo del corpo e della mente.
 Campione olimpico ad Atlanta nel 1996, Cuomo ripercorre in 250 pagine un pezzo di storia della scherma italiana in un racconto autobiografico che va avanti in modo non lineare, ma seguendo un filo emozionale di ricordi, rimpianti, nostalgie ed entusiasmi, ma riserva anche un approfondimento su storia, tecniche e regole di uno sport tra i più affascinanti. In appendice il campione si presenta in veste di allenatore, teso a trasmettere ai più giovani tecniche e tattiche del tutto personali di preparazione e combattimento.
 “Sono orgoglioso – ha dichiarato lo sportivo/autore - di essere riuscito a portare a termine un lavoro per il quale non ritenevo di essere preparato, e che mi ha richiesto un anno di scrittura, limature, idee e ricordi. Ancor di più però mi rende orgoglioso pensare di aver creato qualcosa che potrà servire ai ragazzi che saranno i campioni di domani, ai miei figli che hanno intrapreso la mia stessa carriera e ai miei allievi. Lo sport mi ha insegnato ad essere metodico, il mio carattere tignoso mi ha aiutato ad emergere nello sport. E la vita di tutti i giorni, prima e dopo la mia carriera in pedana, mi ha dimostrato che rispettare le regole serve, anche quando gli altri non lo fanno. Perché nel lungo termine, se hai seguito il percorso giusto, le soddisfazioni arrivano”.

Apro la biblioteca al pubblico, orario continuato

Eccoci qua, ho aperto un Blog.
L'idea girava in testa da un po' di tempo, per la voglia di condividere le mie sensazioni nel leggere libri, nel vedere film tratti da opere che amo, nel divulgare notizie relative a tutto ciò che orbita nell'universo della fantasia. Per dire la mia a tutti i costi, anche se non è legge né oro colato, tutti i giorni mi ripetevo "Oggi vado e mi creo un blog", ma poi non lo facevo mai. Questa volta mi sono preso per il collo e mi sono imposto di darmi da fare. Ecco il risultato. Inutile sottolineare la mia predilezione per ciò che viene partorito dalla mente geniale di Terry Pratchett, i richiami a Discworld che caratterizzano questo spazio virtuale mi smascherano in maniera irrimediabile.
Cosa aspettarsi su queste pagine? Non lo so, navighiamo insieme e vediamo. Con due raccomandazioni: guai a sporgersi troppo sul bordo del Mondodisco, c'è il rischio di cadere e nessuno ha mai capito cosa mangi la Grande A'Tuin e se, nel caso, la carne umana verrebbe respinta a priori. La seconda è: sempre meglio tenersi buono il bibliotecario. Un casco di banane per l'orango è un'ottima soluzione, anche se Johnny Stecchino sconsiglia di rifornirsi a Palermo...