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martedì 31 dicembre 2013

Quando l'autore ringrazia l'anonimo blogger


Non si può parlare di magia di Natale. Ma di Capodanno sì.
Immerso nel vortice delle Feste, tra impegni imprescindibili, la famiglia che pretende maggiori attenzioni, la caccia a Babbo Natale per comunicare l'ultimo regalo che qualche pargolo di casa si era scordato di includere nella letterina (ma di cui non si poteva fare a meno assolutamente, a costo di rinunciare a qualcos'altro...), il vostro Bibliotecario si era dimenticato di postare su Twitter le proprie impressioni sul libro L'Apprendista di Gordon Houghton, apparse invece su questi stessi polverosi scaffali dell'Università della Magia oltre 10 giorni fa. L'ho fatto ieri, e poi ho mandato un messaggio anche allo stesso autore, che già una volta mi aveva risposto con gentilezza e sollecitudine. Gli ho detto che avevo finito il suo libro, che lo avevo molto amato e che, pur rendendomi conto che era scritto in italiano, mi faceva piacere fargli vedere che avevo affidato al mio blog quello che pensavo della sua fatica. Vista la differenza di lingua, ritenevo la questione chiusa lì, e invece... Ta-dah!!! Poche ore dopo lo stesso Houghton mi ha risposto con parole che mi hanno fatto arrossire.
Vedere per credere...

In pratica, per chi non mastica l'inglese (quindi forse nessuno, ma nel dubbio traduco...), mi ha detto: "Google Translate a volte può essere molto utile... Grazie molte, sir! Quelle sono parole gentili".
Per uno che ama leggere sopra ogni altra cosa, e ritiene che la vita gli rubi tempo prezioso con intoppi tipo mangiare, andare a lavorare, affrontare i problemi di ogni giorno.... bhé, questo è perfino meglio che ricevere un complimento da una rockstar. Ognuno ha i suoi gusti....
Un bel modo di chiudere l'anno, non c'è che dire. See you Folks, ci si risente nel 2014!!! Buone banane a tutti e divertitevi....

venerdì 20 dicembre 2013

Un viaggio indimenticabile con un Apprendista riluttante

Lo devo ammettere: mi sono imbattuto in un libro di cui ignoravo l’esistenza, ma che valeva davvero la pena di leggere. Si tratta de L’Apprendista di Gordon Houghton, uscito sotto le insegne di Meridiano Zero. Me lo ha consigliato un amico, sottolineando che, se avevo amato la saga di Morty e di Morte di Terry Pratchett (Presente! Adoro tutto del Mondo Disco, quindi anche le vicende della Triste Mietitrice CHE PARLA IN MAIUSCOLO e del suo allievo riluttante), non potevo esimermi dall’immergermi tra queste pagine, che mi avrebbero dato una visione diversa dello stesso concetto sviluppato, appunto, in Morty l’apprendista. Dietro tanta insistenza, mi sono messo a cercare il volume. E non l’ho trovato, né in libreria né in biblioteca. Allora il bravo ragazzo mi ha prestato il suo, e l’avventura è cominciata, anche con lo stimolo di un allettante accostamento allo stesso Pratchett, a Neil Gaiman e ai Monty Phyton presentato dallo stesso editore nelle sue note. Quella di Houghton è invece un’opera diversa da quella che, magari per ragioni commerciali, viene fatta supporre da chi di dovere. Vive di vita propria, gronda letteralmente di frasi da appuntarsi ovunque perché possono tornare sempre utili (il mio consiglio è di tenere a portata di mano un taccuino con matita, non ci sarà da pentirsene…) e di humour britannico spesso scorretto e maleducato, niente a che vedere con quello soft e simpatico di Sir Terry e certo accostabile a quello dei Monty Python.
Già la trama è di per sé surreale: la Morte ha bisogno di un aiutante, così con una sorte di lotteria sceglie un giovane già passato a miglior vita in maniera violenta, che va a resuscitare e a estrarre dalla tomba. Il giovane zombie avrà una settimana per dimostrare di essere all’altezza del compito, altrimenti potrà decidere di morire nuovamente, scegliendo uno dei metodi di dipartita a cui ha assistito nel corso dei famigerati 7 giorni. A far da contorno a ciò, ci sono tante sfaccettature spesso sorprendenti, come l’aspetto della Mietitrice, che un ometto magro, disilluso, con pochi capelli e che gira per Oxford su una Mini scassata. Non hanno certo un aspetto più leggendario o terrorizzante gli altri 3 Cavalieri dell’Apocalisse, che hanno come base operativa in una palazzina a due piani da cui partono i loro piani di epidemie, guerre, zuffe e quant’altro da scatenare contro il genere umano. Sopra a tutti loro c’è un fantomatico Capo che non si vede mai, ma la cui presenza aleggia costantemente nei discorsi e nelle atmosfere quotidiane.
Il protagonista, tutt’altro che appassionato del suo nuovo lavoro, piano piano ripercorre e ricorda la sua esistenza passata (non sarò così carogna da svelare la causa della sua morte, vale la pensa scoprirla da soli…), sviluppa una nuova passione per la vita e quindi, rendendosi conto di essere un pessimo apprendista, studia in maniera maniacale il modo di aggirare il contratto che ha firmato, che lo porterà di sicuro a tornare definitivamente sotto terra. Il tutto culminerà in una sfida a dir poco cinematografica con il datore di lavoro dall’esito tutt’altro che scontato…
Houghton, con uno stile asciutto e tagliente, mescola momenti divertenti in cui è inevitabile sorridere e altri di riflessione o di apprensione che rendono la lettura davvero intrigante e piacevole. Impossibile sia non divertirsi davanti a una serie di “terminazioni” (così si chiamano i passaggi a miglior vita orchestrati da Morte e dal suo aiutante non-morto) volutamente grottesche ed esagerate, sia non indignarsi per quanto avvenuto in vita al personaggio principale, profondamente segnato da una storia d’amore che corre su binari deviati che ne segnerà il percorso terreno fino alla fine.

mercoledì 11 dicembre 2013

Anche Re Stephen si è messo a cinguettare

Alla fine anche il Re ha ceduto al fascino del cinguettio. Il 6 dicembre scorso, alle 21.02, Stephen King ha lanciato il proprio account su Twitter scrivendo: "Il mio primo tweet. Non sono più vergine. Siate gentili".  In realtà il prolifico autore di horror, fantascienza, fantasy, thriller e chi più ne ha più ne metta, era già iscritto a Facebook, quindi non è nuovo all'esperienza dei social network. In un messaggio proprio sull'altra piattaforma, ha spiegato che avrebbe voluto come account ’StephenKingAuthor’, ma è risultato troppo lungo. Così ha optato per @StephenKing e ha avuto subito il segno di spunta azzurro vicino al nome, segno che il profilo è autentico. L’ingresso su Twitter è stato caldeggiato dall'editore Scribner, che ha vinto la reticenza di King a "scendere nell'arena" virtuale malgrado sia da sempre un sostenitore della tecnologia e dell’avanzamento digitale sotto tutti i punti di vista, compresi gli ebook, di cui è stato uno dei precursori. In realtà, superate le perplessità iniziali, adesso si diverte molto a ritrovare i vecchi amici, come per esempio Peter Straub, e a disquisire di qualsiasi cose, dalle serie tv ai libri di altri autori, anche con una buona dose di autoironia. Il successo è stato immediato: in meno di 90 minuti dall’apertura, il suo account ufficiale ha raggiunto i 30 mila followers, che in poche ore sono saliti a 100 mila e ora viaggiano oltre quota 190 mila verso il traguardo dei 200 mila. Il Re Mida della parola scritta ha fatto ancora centro anche sulla Rete.

mercoledì 4 dicembre 2013

Quest'anno il Natale è giallo

Di che colore è il Natale? Può essere bianco, come recitano le canzoni della tradizione. O rosso, in onore del vestito del bravo Vecchio rubicondo che si fa il giro del mondo in una sola notte per distribuire i regali.
Quest'anno, però, è anche giallo. I lettori possono scegliere, infatti, di passare le vacanze in compagnia di otto scrittori, autori di altrettante storie con altrettanti delitti. In un lussuoso hotel di Saint Moritz circondato dalla neve, c'è un ospite insospettabile che medita un’antica vendetta. Sulla riviera ligure battuta dai freddi venti invernali viene inspiegabilmente uccisa un’anziana signora che sembra nascondesse incredibili ricchezze. Il Natale che una donna aveva sognato si rivela invece un incubo che ha come protagonista il suo amante. Anche la famiglia di un giovane banchiere vivrà una Vigilia al cardiopalmo: cosa cela dentro di sé questo marito e padre all’apparenza irreprensibile? Due coppie di turisti in vacanza in un luogo esotico vengono abbandonati in mare durante un’immersione, così approdano su un’isola deserta abitata da pericolosi varani. Un misterioso scarabeo scatena eventi fatali. In Sardegna, poco prima di Natale, il mistero sul corpo decapitato di una giovane donna mette a dura prova la competenza di un commissario. Facendo un salto indietro fino al 1924, una morte improvvisa tra gli industriali delle lampadine a incandescenza getta una luce inquietante ( è proprio il caso di dirlo...) su un incontro internazionale.
Casi di cronaca realmente accaduti o pura finzione letteraria, indagini serrate, firze dell'ordine o criminologi all’opera, vittime in fuga per salvarsi la vita. Tutto questo è Giallo Natale. 8 autori, 8 storie, 8 delitti, pubblicato da Newton Compton, composto dalle fatiche letterarie di Massimo Lugli, Fabio Delizzos, Lorenza Ghinelli, Gianmichele Lisai, Marcello Simoni, Davide Mosca, Massimo Pietroselli e Silvia Montemurro.

giovedì 28 novembre 2013

Un giro a Joyland senza vedere il fantasma

Mi sono fatto un giro nel Luna Park di Joyland ma non ho visto il fantasma. Reduce dalla meravigliosa esperienza con 22/11/'63 che mi ha "riconciliato" con Stephen King (se ne parla qui), mi sono tuffato nell'ultima fatica italiana del Re (in attesa di Doctor Sleep che già mi ingolosisce. Leggere qui per credere...) carico di aspettative. Non sono rimasto deluso, ma neanche del tutto appagato. Il libro è uscito inizialmente descritto come un giallo di quelli che piacciono agli americani, poi improvvisamente il battage pubblicitario ha deviato verso una mezza ghost story con lotta tra Bene e Male all'interno del parco divertimenti. Pane per i denti dell'appassionato del King più vero, quello che dell'horror ha saputo fare poesia. Chi si avvicina alle giostre aspettandosi questo, però, vedrà disattese le proprie speranze.
Joyland (già trattato qui), a mio modestissimo parere, appartiene più al genere del percorso di crescita di un individuo attraverso fatti traumatici, quello di cui la massima espressione è il racconto Il corpo (da cui è tratto il film Stand by me, che consiglio di vedere a quei pochissimi che se lo sono lasciato sfuggire), ma che si può ritrovare, per esempio, anche in It e in varie altre opere. Qui si narrano le dolorose ferite che rimangono dopo la fine del primo grande amore, che possono essere lenite (si badi bene, non curate) attraverso l'amicizia, un lavoro svolto con passione e l'incontro con una nuova persona in grado di far battere il cuore. Sullo sfondo, oltre all'estate del 1973 che è quella dei 21 anni del protagonista, c'è la vita che sta dietro a un parco dei divertimenti, il cameratismo, i soprusi di chi si ritiene superiore, una galleria di personaggi poetici, rudi, indimenticabili e... il giallo da risolvere, quello dell'uccisione di una ragazza nel tunnel degli orrori. Il fantasma sarebbe rimasto all'interno dell'attrazione, secondo le dicerie, ma non tutti riescono a vederlo. Qualcuno sì, ovviamente... Questa, che vox populi dovrebbe essere la vicenda dominante che rende il libro veramente "kinghiano", in realtà rimane in sottofondo, è quasi secondaria. Ogni tanto si scopre che vengono condotte indagini e che vengono scoperti legami con altri crimini analoghi, ma in vetrina restano sempre i dolori del narratore e il calore che piano piano si accende per un nuovo amore. Poi, improvvisamente, l'autore si ricorda dell'altro filone, quello thrilling, e lo risolve nel finale, quasi di corsa. Si ha come l'impressione che il Re, assorto dal passaggio della sua creatura dalla vita universitaria un po' ovattata alla crudezza e alle ingiustizie della realtà, si sia scordato di aver voluto anche metterci un po' di brividi e così li rovescia dentro tutti insieme, aiutandosi anche con l'apparizione di un altro fantasma che, per come si è messa la vicenda fino a quel momento, stona un po'. Una disattenzione strana per uno come King, sempre scrupoloso e maniacale nel tenere in tensione anche due o più fili narrativi, ma Joyland è comunque un libro da leggere, perché coinvolgente. Basta avvicinarsi con la mente sgombra e senza aspettarsi balzi sulla sedia e notti insonni.

mercoledì 13 novembre 2013

Santa Chiara vista da Dacia Maraini


Da qualche giorno devo scrivere una recensione, ma oggi lascio la precedenza alle signore. Sarò pure bibliotecario e orango, ma conosco le buone maniere e so che è il compleanno di Dacia Mariani, che qualche anno fa ho avuto anche il piacere di incontrare nel corso di una presentazione di Bagheria. Da qualche parte, sugli scaffali, ho anche il libro autografato, un vero tesoro.
Attualmente è nelle vetrine il suo ultimo lavoro, Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza, uscito per i tipi della Rizzoli. Tra quelle pagine incontriamo la futura Santa che, ad appena 12 anni, vede Francesco "il matto" di Assisi che si spoglia davanti al vescovo e alla città. E' bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata. Seguirà lo scandaloso trentenne e si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un’esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un’epoca declinata al maschile. Perché, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee.
In questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, viene tracciato il ritratto vivido di una figura che prima è donna, poi santa dal corpo tormentato ma felice, con un linguaggio rivoluzionario e la capacità di superare le regole del suo tempo per seguirne una, la sua. E' anche la storia di un incontro tra la scrittrice, che ha costruito con l'arte di narrare la propria dimensione, e una donna intelligente e volitiva a cui invece la parola è stata negata. Un contrasto quanto mai interessante.

mercoledì 6 novembre 2013

Dopo 22/11/'63 si torna a parlare dell'attentato a Kennedy

A proposito di 22/11/’63, di cui ho parlato qui, questa mattina su un giornale senese, il Corriere di Siena, è uscito un articolo interessante sulle vicende che fanno da sfondo alla vicenda orchestrata dal Re. Ci ho messo un po’ per procurarmelo, ma alla fine sono riuscito a leggerlo.
Dopo aver narrato dell’attentato al presidente John Fitzgerald Kennedy, la giornalista accenna alle due inchieste che sono state aperte su quel fatto così choccante e tremendo: la prima, quella governativa del 1963/64, giunse alla conclusione che il presidente fu colpito da un unico cecchino, gettando così la croce al solo Lee Harvey Oswald (tesi sposata anche da Stephen King, come sa chi ha letto il libro). Ma questa tesi fu rimessa in discussione in seguito a successivi sondaggi d'opinione, a partire dal Gallup poll del 1966, che evidenziarono come molti dei presenti quella mattina fossero di parere contrario, avendo udito almeno tre spari. Nel 1976, dunque, l’allora presidente degli Usa Gerald Ford nominò una seconda commissione, la United States House Select Committee on Assassinations, che presentò il risultato del suo lavoro nel 1979. Basandosi in parte su prove acustiche, gli esperti questa volta  ipotizzarono che gli spari fossero stati 4 e che quindi Oswald fosse inserito in un complotto che coinvolgeva più persone. Studi successivi smentirono le conclusioni e le prove usate per supportare quest’ultima teoria.
Perché questa lezione di storia? Perché, a quanto pare, un esperto di balistica senese, di nome Paride Minervini, si appresta ad avviare una perizia tecnica sull’omicidio di JFK sperando di giungere ad una rilettura del fatto sulla base dello studio della traiettoria dei proiettili rinvenuti nel corpo del presidente, che fu raggiunto da un colpo alla schiena, che uscì dal mento, e da uno alla testa. Si è più volte sostenuto che quella pallottola fosse entrata in senso opposto allo sparo alla schiena, al punto da supporre che i cecchini fossero almeno due. “Ho messo insieme un team di specialisti della scena del crimine – spiega il diretto interessato sul Corriere di Siena - ovvero un medico legale, un’esperta delle tracce di sangue, un informatico per i filmati. Insomma, dal 22 di novembre inizieremo a lavorare al caso come se fosse una consulenza effettiva. Verranno poste delle domande a cui verranno date risposte, in base alle quali verrà riformulata tutta l’analisi. L’importante è non farsi condizionare dalle ipotesi del passato.  Il risultato, poi, resterà circoscritto al mio studio. Non abbiamo alcun contatto americano a cui trasmetterlo. Dovremo stabilire la traiettoria esatta dei colpi per stabilire se Kennedy fu ucciso solo da Oswald. Per ora le due commissioni hanno prodotto versioni contrastanti”.
Chi ne vuole sapere di più, resti in contatto.

sabato 2 novembre 2013

Torna Asterix, ma senza Uderzo

Dopo otto anni di assenza tornano le avventure di Asterix, l'indomabile Gallo, pubblicate in 15 paesi e tradotte in 23 lingue, con una prima tiratura di cinque milioni di copie. Asterix e i Pitti, misterioso popolo che abitava anticamente la Scozia orientale e settentrionale, esce con una importante novità: per la prima volta nella sua storia non c'è Albert Uderzo seduto dietro al tavolo da disegno, né è sua la sceneggiatura. L'eredità, pesante come il menhir che Obelix si trascina sulla schiena, è stata infatti affidata a due importanti autori di fumetto francesi, Didier Conrad e Jean-Yves Ferri. Entrambi nati nello stesso anno in cui debuttava la saga del villaggio gallico resistente all'invasione romana, sono stati scelti, spiegano dalla casa editrice Hachette, per la sceneggiatura che hanno presentato e per il prestigio dei loro lavori all'interno di una rosa molto ampia di nomi che erano stati proposti.
Uderzo è stato il creatore della serie di Asterix con il collega René Goscinny (creatore di Lucky Luke). Il primo albo vide la luce nel 1961, anche se una puntata pilota era uscita già nel 1959. Uderzo è sempre stato il disegnatore e Goscinny lo sceneggiatore ma i ruoli sono sempre stati sfumati. Nel 1977 René Goscinny muore prematuramente e l'eredità di Asterix è nelle sole mani di Albert Uderzo, che disegna e scrive altri nove albi, l'ultimo del 2005. Adesso il fumettista, 86enne, avrà una sorta di ruolo di solo supervisore e afferma: "Voglio che Asterix continui a vivere, questo momento è un po' come quando è morto il mio caro amico, sono rimasto due anni senza toccare la penna, e pensavo che l'avventura fosse finita, ma poi ho ricevuto delle lettere che mi dicevano: deve andare avanti perchè Asterix non è tuo, appartiene ai lettori".
Le avventure di Asterix sono i fumetti più venduti con un record di 352 milioni di copie e le più tradotte al mondo: 111 lingue e dialetti.

domenica 27 ottobre 2013

Ho fatto pace con il Re grazie a 22/11/'63

Ho fatto pace con il Re. Ho chiuso l’ultima pagina di 22/11/’63 di Stephen King con la sensazione di aver ritrovato un vecchio amico, un mentore che avevo abbandonato portandolo però sempre nel cuore. Oltre 10 anni fa, in piena fase vorace di qualsiasi cosa lui scrivesse, rimasi talmente deluso dall’Acchiappasogni da avere un rifiuto totale verso le sue opere. Eppure ho continuato a comprarle, via via che uscivano, perché sono cresciuto con Carrie e Le notti di Salem, ho un’adorazione totale per Pet Sematary (che mi ha regalato ben più di una notte insonne) e reputo It uno dei romanzi più belli nella storia della letteratura statunitense. Da una parte lo respingevo, dall’altra non intendevo spezzare il cordone ombelicale con uno dei miei autori preferiti. Roba da manuale di psicanalisi, probabilmente…
Per farla breve, lo scorso agosto ho deciso di spezzare l’incantesimo e di tornare a volare tra le pagine di King ripartendo da Joyland, di cui ormai mi arrivavano giudizi entusiasti da ogni dove, più incontrollabili di uno sciame di zanzare. E quando sono andato dritto alla libreria per prendere il volume, mi sono imbattuto appunto in 22/11/’63 che quasi mi guardava male, per dirmi: “Hai comprato prima me, ho la precedenza”. Non ho potuto che dargli ragione. L’impresa è stata complicata solo per mancanza di tempo, tra famiglia e lavoro, ma le pagine scorrono in una maniera strepitosa, gli intrecci sono geniali e viene voglia di andare avanti solo per capire come andrà a finire. Il Re del Maine, oltretutto, ha disseminato citazioni di It e Christine a piene mani, costruendo una bolla di familiarità in cui mi sono adagiato, cascandoci in pieno. La trama, a grandi linee, ruota intorno a Jake Epping, narratore in prima persona e professore d'inglese nella cittadina di Lisbons Falls che, su indicazioni del proprietario di una tavola calda che frequenta abitualmente, torna nel passato per impedire l’assassinio di John Fiztgerald Kennedy da parte di Lee Harvey Oswald. Nel frattempo, approfitta della “gitarella fuori porta” per impedire altri avvenimenti tragici, con la consapevolezza che, una volta tornato nel suo tempo, il varcare nuovamente il passaggio verso gli anni Sessanta comporterà azzerare tutto quello che è stato fatto nel viaggio precedente. I primi due passaggi da un’epoca all’altra avranno conseguenze variabili ma comunque sempre tragiche, perché il passato non ama essere cambiato. Una terza missione avrà allora lo scopo di rimettere tutte le cose a posto. Il plot sembra semplice, ma sono le storie che si sviluppano intorno al protagonista e che si intrecciano con la storia reale, quella letta sui testi e vista attraverso i filmati, che tengono incollato il lettore e gli fanno sentire una lacerazione al momento di chiudere il volume e mettere il segnalibro. Stephen King è decisamente il numero 1: magari lo avevo scordato, ma ora lo so di nuovo.
Inutile sottolineare quale sia il romanzo che ho immediatamente cominciato dopo 22/11/’63. Ovviamente Joyland, hai visto mai che si offende per essere stato scavalcato la volta scorsa…


giovedì 24 ottobre 2013

Cresce l'attesa nella comunità fantasy: sta per uscire Elantris

Sta per uscire, sotto il marchio Fanucci Editore, uno dei romanzi fantasy più attesi in Italia degli ultimi anni: Elantris di Brandon Sanderson, che giungerà sugli scaffali il 31 ottobre dopo essere stato preceduto da una fama tambureggiante. Uscito negli States nell’aprile del 2005, è stato poi pubblicato in Russia, Germania, Francia, Polonia, Olanda, Brasile, accrescendo l’attesa e la curiosità dei tanti fans, anche alla luce del fatto che l’autore ha avuto un’impennata di popolarità per aver portato a compimento la saga della Ruota del Tempo seguendo gli appunti lasciati da Robert Jordan prima di sparire.
La vicenda ruota attorno a una città in rovina, i cui abitanti non possono morire o essere uccisi (se non tramite decapitazione o combustione), ma i loro corpi non sono in grado di guarire e portano in eterno i segni e il dolore delle ferite che ricevono. E’ qui che si snodano le vite di 3 personaggi, le cui vicende si intrecciano. C’è Raoden, principe di Arelon, che si trasforma in un elantrian all'inizio del libro e viene appunto inviato a Elantris, dove è trattato come un diverso. Farà di tutto per migliorare la situazione di quella che un tempo era la meraviglia del mondo . C’è anche la principessa Sarene, promessa sposa di Raoden per ragioni politiche, anche se i due non si sono mai incontrati, che arriva ad Arelon e scopre che, per una legge locale, deve considerarsi sposata perché il futuro marito è sparito prima del matrimonio. Presunta vedova prima ancora di andare all’altare, si impegna a fondo per tutelare gli oppressi, compresi gli abitanti di Elantris. Infine c’è Hrathen, un Alto Sacerdote che arriva ad Arelon con il compito di convertire il paese alla sua religione entro tre mesi, altrimenti tutti i cittadini verranno spazzati via dai suoi eserciti. Per riuscire nei suoi intenti prova a influenzare l’aristocrazia, ma trova in Sarene una fiera oppositrice ai suoi piani.
Il resto andrà scoperto tra le pagine del volume che Fanucci si appresta a spedire nelle librerie con un giudizio esplicito in copertina: “Il più bel romanzo fantasy scritto negli ultimi anni”. Firmato Orson Scott Card. Verità o cortesie fra colleghi? Provare per credere…

venerdì 18 ottobre 2013

Bentornata Bridget Jones!

La terza avventura di Bridget Jones o l’autobiografia di Sir Alex Ferguson? I bookmaker si interrogano su quali saranno i libri più venduti a Natale in Inghilterra e secondo Paddy Power, la lotta per conquistare il titolo di bestseller delle Festività sarà un testa a testa tra Bridget Jones: Mad About The Boy di Helen Fielding (che in Italia è appena uscito per i tipi di Rizzoli con il titolo Bridget Jones. Un amore di ragazzo) e le memorie dell’ex allenatore del Manchester United. Entrambi sono quotati a 1,91. Lontanissimi gli altri candidati, rappresentati dalle biografie dell’olimpionico Mo Farah (11), dell’attore britannico David Jason e della comica Jennifer Saunders (entrambi a 13) e dell’allenatore Harry Redknapp (15).
Anche questo è la prova che Bridget Jones è tornata, scatenando "boatos" fin da quando la sua autrice ha presentato a Londra il terzo capitolo della saga, i cui primi due gradini sono approdati con successo sul grande schermo, con Renèe Zellweger negli abbondanti panni della protagonista e Colin Firth in quelle dell’amato Mark Darcy, che però, in caso di nuovo film, non tornerà perché è morto, nel frattempo, saltando su una mina in Sudan.
L’eliminazione della “quintessenza del gentleman inglese”, come l’aveva definito la stessa autrice, ha sollevato non poche critiche, ma la Fielding voleva scrivere di Bridget come mamma single, ponendo l’attenzione sulla vita dei genitori e il lavoro femminile. D’altra parte ha detto, come riportato dal Telegraph, che avrebbe aspettato “di avere davvero qualcosa da dire prima di prendere di nuovo la penna in mano per un altro libro di Bridget  Jones”. Sono passati così 14 anni e adesso la sua creatura è una donna 50enne, vedova e di nuovo in cerca dell’amore dopo aver avuto un maschio e una femmina appunto da Mark Darcy. Così torna a flirtare con il sesso opposto, questa volta però sui social network e con uomini 20 anni più giovani di lei, ma affronta anche la quotidianità e i molti problemi legati alla realtà di essere sola con due figli da crescere.
Una cosa è certa: i fan più accaniti di Bridget avranno già sbranato le pagine per scoprire chi è il ragazzo del titolo (un toy boy conosciuto sul web? Un altro figlio?) mentre altri lettori si appresteranno a breve a palpitare per la "vergine di ritorno" convertita a Twitter per necessità. Certo che il messaggio lanciato dalla Fielding è piuttosto accattivante: "Spero che la gente riderà tanto quanto ho riso io mentre scrivevo". La ricetta del successo è servita.

lunedì 14 ottobre 2013

Premio Nobel: quando Tolkien non fu reputato all'altezza

In questi giorni in cui si è parlato molto di Premio Nobel, ho trovato, girando su internet, una notizia pubblicata quasi 2 anni fa su un blog di chiaro stampo fantasy e che all'epoca fece grande scalpore. Trovo che sia ancora di stretta attualità.
Un quotidiano svedese, lo Sydsvenska Dagbladet, ha pubblicato nei primi mesi del 2012 alcuni documenti inediti, ormai declassificati dall'Accademia che assegna ogni anno appunto il Nobel, dai quali si apprende che nel 1961 l’importante riconoscimento per la letteratura fu negato a John Ronald Reuel Tolkien con la seguente motivazione: “Prosa di seconda categoria”. Non è un caso di omonimia, stiamo parlando esattamente dell’autore di pietre miliari come Il Signore degli anelli e Lo hobbit, riconosciuti capolavori e capisaldi del genere fantasy, con milioni e milioni di libri venduti (per non parlare delle trasposizioni cinematografiche, che hanno collezionato incassi da capogiro e prospettano di ripetere l'exploit a breve). Un giornalista ha avuto accesso alla Biblioteca Nobel di Stoccolma e ha visionato incartamenti non più classificati dell'anno 1961, visto che il segreto sui verbali cade dopo 50 anni. La candidatura di Tolkien fu segnalata dallo scrittore Cs Lewis, autore delle Cronache di Narnia, ma il giurato svedese Anders Osterling, figura eminente dell'Accademia e a lungo segretario permanente di quella istituzione, bocciò senza appello il “padre” di Bilbo, Frodo, Gollum, Gandalf e compagnia dell’anello, ritenendo che la scrittura dei suoi libri non fosse di alta qualità. Anzi, affermò senza mezze misure che lo stile del Signore degli anelli non era “in alcun modo all'altezza della narrazione della storia”. Un vero intelligentone...

lunedì 7 ottobre 2013

Esce il quinto diario delle streghe: qui siamo rimasti ai primi 4...

Sfogliando il sito della Newton Compton, nella sezione delle nuove uscite, mi sono imbattuto nella notizia dell'arrivo sugli scaffali di I diari delle streghe - La maledizione, quinto capitolo di una saga a cui mi sono avvicinato 3 anni fa, approfittando del prezzo low cost del volume che racchiudeva i primi 4 libri dell'autrice Lisa Jane Smith.
Ho affrontato la lettura delle avventure di Cassie e del Circolo di New Salem in estate, e ammetto che l'esperienza mi è piaciuta, tanto che mi riprometto di proseguirla con questo ulteriore gradino, prima o poi. Facendo un tuffo all'indietro verso il tomo che contiene L’iniziazione, La prigioniera, La fuga e Il potere, ricordo distintamente di aver pensato che, se fossi stato una ragazza (meglio se adolescente), avrei adorato quella quadrilogia in maniera totale. Pagina dopo pagina, mi sono imbattuto in atmosfere stile High School Musical, con il mito del ballo studentesco in stile americano e certe situazioni che ai miei tempi si chiamavano "alla Grease" e per la generazione precedente erano incarnate da "American Graffiti". Le scelte narrative, effettivamente, sono molto allineate ai gusti di un pubblico prettamente femminile, con modi di pensare e stati d'animo che difficilmente appartengono alla sfera maschile. Però, se uno si immerge nella vicenda, il cammino procede con curiosità e anche soddisfazione. Il finale (ma deve essere un problema mio, che non appartengo all' "altra metà del cielo") è un po' mieloso, con slanci di altruismo ben poco credibili e che meriterebbero il massimo rispetto, se uno ci si imbattesse. Comunque stiamo parlando di un'opera (così voglio chiamarla, anche se è formata da 4 libri) coinvolgente, che ritenevo chiusa lì. Avendo invece scoperto che prosegue, è d'uopo che io mi aggiorni su cosa altro succede alle "streghette".

giovedì 3 ottobre 2013

La Salani ha deciso: torna Harry Potter

La Salani sta alzando la temperatura di tutti gli appassionati di Harry Potter. Con una serie di “cinguettii” sul proprio profilo Twitter, la casa editrice alla fine di settembre ha promesso sorprese incredibili per i primi 15 anni di vita in Italia del maghetto più famoso della storia. Harry Potter e la pietra filosofale è infatti uscito nel 1998 dopo il boom registrato in Inghilterra, dove ha invece visto la luce nel 1997. Immediatamente la curiosità dei fan si è accesa, tanto che l’hashtag #15annidiHarryPotter è schizzato ai vertici della classifica delle tendenze più “in” del social network.
Piano piano le notizie sono state date con il contagocce, per tenere alta la tensione e non rivelare troppo tutto insieme. Prima è stato comunicato che il 17 ottobre verranno nuovamente pubblicati tutti e 7 i volumi della saga in edizione cartonata, poi che le copertine saranno tutte nuove, realizzate da Kazu Kibuishi, e infine che la traduzione che verrà adottata non sarà quella della prima edizione, bensì quella “riveduta e corretta” di Stefano Bartezzaghi usata per la ristampa in economica. Per completare il quadro, sul profilo Twitter della Salani sono cominciate a uscire le immagini delle nuove copertine, a scadenze precise. Ma il thrilling non finisce qui, visto che viene esplicitamente promessa una “sorpresa finale”. Di cosa si tratti non è dato saperlo, ma le interazioni tra la “casa madre” e i followers si stanno facendo sempre più intense, segno che l’operazione di marketing ha colpito pienamente nel segno. Del resto, trattandosi di Harry Potter, era difficile pronosticare che un’iniziativa del genere passasse inosservata e sotto silenzio…

martedì 1 ottobre 2013

Doctor Sleep, appuntamento a marzo

In America sta già rendendo felici i fan di Stephem King che lo attendevano da circa 4 anni, ma in Italia si farà attendere almeno fino a marzo. Stiamo parlando di Doctor Sleep, il sequel di Shining, nelle cui pagine il Re sviluppa le vicende di Danny Torrance, il figlio dell’indimenticabile Jack protagonista del precedente romanzo.
L’ex bambino dotato del “luccichio”, sfuggito con mamma Wendy all’incendio dell’Overlook Hotel, è adesso un adulto alcolizzato e allo sbando a causa dei traumi rimediati nell’isolamento tra le nevi, che hanno lasciato il segno anche su sua madre. Trasferitosi nel New Hampshire, trova lavoro in una casa di cura per malati terminali, dove con le sue doti (lo shining, appunto) aiuta i pazienti ad andarsene in pace. Questo gli procura il soprannome di Doctor Sleep. Ben presto, oltre che con un gatto in grado di vedere il futuro, stringe un legame con Abra Stone, una dodicenne dai forti poteri che è finita nel mirino di una gang di vampiri particolari, che si nutrono appunto dell’aura psichica di cui sono dotati alcuni ragazzi. Si scatena così l’ennesima lotta tra il bene e il male, nelle cui descrizioni King è sempre stato un maestro.
“Non è stato facile scrivere quest’opera – ha spiegato l’autore in una recente intervista – perché i lettori di Shining, dal 1977 a oggi, sono cresciuti. Ma tanti mi chiedevano che fine avesse fatto il piccolo Danny e la sua vicenda incuriosiva anche me. Così ho deciso di esplorarla”.
Per saperne di più, I lettori italiani hanno solo due opzioni: attendere l’uscita di marzo, oppure gettarsi nella lettura dell’opera in lingua originale. Dipende dal grado di pazienza di cui sono dotati…

sabato 21 settembre 2013

Hemingway: sta per uscire un racconto inedito

Sta per uscire negli Stati Uniti un racconto inedito di Ernest Hemingway, di appena cinque pagine, dedicato alla corrida, dal titolo My life in the bull ring with Donald Ogden Stewart. Lo scrittore americano l'aveva proposto a Vanity Fair mentre era alle prese con l'ultima stesura del romanzo Fiesta. All'opera, risalente con tutta probabilità al 1924, la rivista oppose però un secco rifiuto alla pubblicazione e la vicenda finì lì. Ora il testo autografo del racconto è stato ritrovato tra le lettere dell'attore, sceneggiatore, scrittore e drammaturgo statunitense Odgen Stewart, che partecipò insieme ad Ernest proprio ad una corrida in terra spagnola.
Di recente Vanity Fair, appreso del ritrovamento, ha chiesto agli eredi del grande scrittore i diritti per pubblicare l'inedito, ma ha ricevuto un secco no questa volta dal figlio di Hemingway, Patrick. Ora Bull ring vedrà la luce ma su un'altra rivista americana: a ottobre sarà infatti Harper's Magazine a stampare il testo che Stewart definisce in una lettera ''affascinante''. Fu lui stesso a fare da intermediario con Vanity Fair per la pubblicazione, ma quando ottenne il rifiuto, per motivi che non sono oggi noti, lasciò cadere la cosa perché preso da altri impegni.

martedì 10 settembre 2013

Le pietre magiche di Shannara: serie tv in dirittura di arrivo?

Sembra avvicinarsi il momento in cui il mondo di Shannara, creato dallo scrittore statunitense di genere Fantasy Terry Brooks, approderà sugli schermi.
Circa un anno fa la casa di produzione americana Sonar Entertainment ha messo in cantiere, insieme alla Farah Films, una serie televisiva la cui prima stagione dovrebbe essere incentrata su Le pietre magiche di Shannara, secondo libro della saga, saltando totalmente La spada di Shannara, da cui tutto ha avuto inizio. Il motivo è perfino banale: il primo volume della serie è da sempre oggetto di feroci critiche perché ritenuto troppo simile a Il Signore degli Anelli di Tolkien. I produttori, in questo modo, intendono evitare uno scivolone e, allo stesso tempo, puntano su una vicenda ricca di personaggi quanto mai intriganti, oltre a una nutrita schiera di eroine femminili di spessore, con in testa l’indimenticabile Amberle.
Per promuovere il progetto, il produttore Dan Farah ha spiegato: “Terry Brooks ha creato un mondo ricco di personaggi e storie che hanno intrattenuto milioni di lettori in tutto il mondo per un quarto di secolo e ha uno zoccolo duro di fan enorme".
Insomma, i presupposti per creare un qualcosa in grado di competere con una serie come Game of Thrones sembrano esserci, ma il punto interrogativo che ha aleggiato negli ultimi 12 mesi è di tipo pratico: scegliere il regista, formare il cast e, soprattutto, trovare una rete americana interessata all’acquisto del prodotto. In tal senso lo stesso Terry Brooks, che al momento si trova in Italia per una serie di incontri con i lettori, ha tolto qualche dubbio in una recente intervista apparsa su La Repubblica. “Stiamo concludendo – si legge - l'accordo per una serie tv incentrata sul romanzo Le pietre magiche di Shannara con un network americano. L'uscita è prevista per il 2014 negli Stati Uniti. Sono molto eccitato perché il mio accordo con la casa di produzione, la Sonar Entertainment, mi garantisce un controllo creativo assoluto. Inutile nascondere che il grande successo della serie tv Il trono di spade tratta dalle storie di George R. R. Martin ha giovato all'operazione".

martedì 3 settembre 2013

Terry Brooks di nuovo in Italia

Terry Brooks torna in Italia. Dopo varie visite private presso amici in Toscana, e dopo una ospitata a Lucca Comics non del tutto riuscita a causa della pioggia e dell'organizzazione che non aveva previsto un'alta affluenza di fans (molti dei quali costretti a tornare a casa delusi per non aver potuto avvicinare il loro idolo), il padre della saga di Shannara sta per sbarcare di nuovo nella Penisola per una serie di incontri che già fanno sognare gli appassionati di letteratura fantasy.
Venerdì 6 settembre sarà a Mantova, al Festivaletteratura, dove verrà pubblicamente intervistato da Chiara Codecà alle 11:30 sul palco del Palazzo di San Sebastiano. Il giorno dopo, sabato 7 settembre, sarà ospite di "Casadeipensieri" a Bologna, nella Galleria Acquaderni (vicino alla libreria Feltrinelli), alle 18.
Successivamente, si sposterà in Sardegna per alcuni appuntamenti, il primo dei quali si svolgerà giovedì 12 a Nulvi (SS), dove il chiostro del convento di Santa Tecla si trasformerà in uno spaccato delle Quattro Terre a partire dalle 19. L'evento è inserito all'interno del festival letterario "Entula", organizzato da "Liberos". Le successive tappe nell'isola saranno venerdì 13 a Galtelli (NU), sabato 14 a Mara (SS) e domenica 15 a Bauladu (OR).

domenica 1 settembre 2013

La Toscana sbarca a Venezia con atmosfere fantasy

Giovedì 5 settembre un fantasy dalla forte impronta italiana sbarca alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Il cortometraggio Death of Unicorn, dei registi Riccardo Bernasconi e Francesca Reverdito, sarà infatti presentato nella sezione Orizzonti.
Le riprese, durate sei giorni, si sono svolte nel luglio 2012 nei boschi e nei campi di Gaiole in Chianti, in provincia di Siena, con anche una scena ambientata nel parco dell’Istituto agrario della città toscana.
L'opera narra la storia del piccolo Billy, succube di una mostruosa zia che ogni giorno lo trascina al cimitero, obbligandolo a pulire la lapide del defunto zio. Proprio in questo luogo il protagonista fa amicizia con il fantasma di Myrtle, una bambina sospesa tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Ma liberarla, e lasciare che salga finalmente in cielo, significa per Billy perdere l’unica vera amica che abbia mai avuto.
Tra gli attori, spicca Luis Molteni, volto noto della televisione e già visto al cinema in Pinocchio di Roberto Benigni e Manuale d’amore di Giovanni Veronesi.

domenica 25 agosto 2013

L'Unico Anello si trova in Inghilterra?

Si trova in Gran Bretagna l'anello d'epoca romana che avrebbe ispirato Tolkien nella stesura della trilogia del Signore degli Anelli. A suggerire la possibilità che il monile d'oro, ritrovato nel 18° secolo da un contadino nella città di Silchester, fondata dai romani, sia lo lo stesso che lo scrittore inglese immaginò nelle mani di Bilbo e Frodo Baggins, sono stati gli studiosi dell'opera e i curatori di una mostra organizzata a The Vyne, una residenza dell'epoca Tudor nel New Hampshire. Si sa che le fonti di Tolkien, docente a Oxford prima di diventare noto come scrittore, sono letterarie “E’ dunque affascinante vedere la prova fisica dell'esistenza di questo anello, collegato a Tolkien dall'iscrizione riportata sulla superficie“, ha raccontato Lynn Forest-Hill, studiosa del Tolkien Trust, al quotidiano inglese The Guardian. Sull'anello si legge in latino "Senicianus vive bene in Dio", che collega il gioiello ad una tavoletta ritrovata nella vicina località di Dwarf Hill (ovvero la Collina dei nani). In quest'ultima un certo Silvianus parla di un anello rubato e lancia una maledizione: “Nessuno che porti il nome di Senicianus abbia salute fino a quando non avrà riportato l'anello al tempio di Nodens”.
Sia l'anello della famiglia Chute, proprietaria della residenza The Vyne, che la maledizione ad esso collegata, sono stati oggetto di studio da parte di Tolkien, nell'ambito del suo lavoro accademico, nei due anni precedenti la stesura di Lo Hobbit, opera prima con “l'Unico anello” protagonista. Il gioiello, le cui grandi dimensioni fanno pensare che il proprietario lo indossasse soltanto con i guanti, a differenza di quello tanto caro a Sauron e a Gollum presenta però sulla fascia esterna un'iscrizione in latino e una testa di leone.

martedì 20 agosto 2013

L'orribile karma della formica e la voglia di sorridere

Anche se l'estate è già nella sua fase discendente, se qualcuno deve ancora andare in vacanza e ha bisogno di un rapido consiglio per portarsi un libro in valigia, consiglio decisamente L'orribile karma della formica di David Safier. È vero che è uscito già qualche anno fa, ma è stato recentemente ristampato nella collana Pickwick ed è quindi piuttosto agile, tanto nel formato che nel prezzo.
Si tratta di un'opera leggera, che al lettore chiede solo lo "sforzo" di divertirsi senza bombardarlo con sottintesi, filosofie, significati nascosti o quant'altro. Ecco perché, pur essendo adatta a qualsiasi persona abbia voglia di sorridere sfogliando un buon libro in qualunque momento dell'anno, è particolarmente adatta al popolo dei vacanzieri estivi, che vogliono rilassarsi sotto l'ombrellone o in un fresco prato di montagna senza pensare a niente dopo le pressioni del lavoro o della scuola.
Non vorrei dilungarmi troppo sulla trama per non rovinare il gusto di esplorarla. Diciamo che la protagonista è Kim, una bella giornalista televisiva all'apice della carriera, un po' larga sui fianchi (e non lo dico per razzismo ma perché questo particolare riveste una certa importanza in un episodio della storia...) ma estremamente attraente e desiderabile. Per alimentare l'ascesa della carriera trascura il marito e una figlia, quindi la sua vita privata è un disastro per quanto è brillante quella professionale. La nostra anchorwoman, dopo aver ceduto alla tentazione di commettere adulterio con un collega belloccio, muore in una maniera a dir poco grottesca e torna in vita sotto forma di una formica. A spiegarle i motivi di ciò è Buddha in persona, che le rivela anche cosa occorre fare per salire la scala gerarchica del regno animale, una reincarnazione dietro l'altra, e poter aspirare al Nirvana. E qui mi fermo per non svelare troppo.... Dico solo che al fianco di Kim, per compiere il viaggio verso la redenzione, c'è Casanova, il leggendario amante veneziano a sua volta trasformato in un formicone con le ali. Entrambi, passo passo, capiranno quali sono stati gli errori che li hanno costretti a ripartire dalle viscere di un formicaio. La scalata verso quella luce che continua a respingerli è divertentissima e piena di frasi che sarà impossibile non appuntarsi da qualche parte, per poi rivendersele nelle serate tra amici.
Tra tante rose, ovviamente c'è anche la spina: non mi è piaciuto il finale. A conclusione di un ritmo così incalzante e rutilante, le ultime pagine sono un calo di stile inaspettato, un polpettone dell'ovvio, come se l'autore si fosse stufato di continuare a costruire la sua opera seguendo l'impalcatura già edificata e avesse deciso di chiudere in fretta tirando via. Un po' dispiace, ma è una cosa che si può sopportare.

venerdì 2 agosto 2013

Cinquanta sfumature di... rischio in Inghilterra

Boom di incidenti “sessuali” in Inghilterra, e a quanto pare la colpa sarebbe della trilogia delle “Cinquanta sfumature”.
I pompieri di Londra hanno individuato nelle vicende erotiche di Mister Grey e di Anastasia Steele, eternate dall’autrice E.L. James, la causa di molti imprevisti di difficile soluzione fra le mura domestiche. Infatti, secondo il servizio antincendio della capitale inglese, le chiamate da parte di persone rimaste intrappolate nel corso di giochi erotici, che in molti casi prevedono l’uso delle manette, sono state più di 1.300 negli ultimi tre anni. Un numero da record.
“Non posso dire con certezza se sia solo l'effetto di questi libri - ha affermato l'ufficiale Dave Brown - ma il numero di incidenti è cresciuto in modo impressionante”. I pompieri hanno anche lanciato un appello ai cittadini della City ricordando loro di evitare di spingersi all’estremo, con il pericolo di far sfociare il tutto in disgrazie. Oltre ai rischi che corrono gli “attori”, c’è anche il peso che ciò ha sulle casse pubbliche: gli interventi fatti fino a ora sono costati complessivamente 377mila sterline.

sabato 27 luglio 2013

Terry Pratchett meglio di una rockstar!

Si può pagare un biglietto per andare ad assistere all’incontro con uno scrittore, come si farebbe per un concerto di una rockstar? Sì, se l’autore in questione è Terry Pratchett, l’inventore del Mondo Disco. E se i posti disponibili sono solo 60, è comprensibile che vadano tutti esauriti.
E’ accaduto nei locali della biblioteca di Beaconsfield, dove l’autore ha parlato della sua vita e delle sue opere, sottolineando l'influenza che quel luogo ha avuto sulla sua carriera, visto che da bambino ha trascorso molto tempo tra quegli scaffali, addirittura più di quello dedicato alla scuola. Così, venuto a sapere delle difficoltà economiche attraversate dall’istituzione a lui così cara, si è mobilitato di propria iniziativa, ha contattato il personale e ha organizzato l’evento, facendo pagare 10 sterline a persona intervenuta, donando poi l’intero incasso. I fan entusiasti hanno avuto la possibilità di porgli domande, di posare con lui per le fotografie e di farsi autografare i suoi libri.
Terry  Pratchett, che è stato è stato nominato ufficiale dell'Ordine dell'Impero britannico nel 1998 e cavaliere nel 2009 per i servizi resi alla letteratura, ha venduto oltre 85 milioni di libri in tutto il mondo, ma ha preferito che questo incontro non desse l’impressione di avere uno scopo promozionale. Visto che non aveva opere in uscita nel Regno Unito, ha ritenuto che non potesse esserci momento più propizio per tornare nella sua città natale e dare una mano a un luogo da lui così amato.
La capo bibliotecaria Carolyn Ing ha commentato: “E 'stato meraviglioso avere Sir Terry qui da noi. Avremmo potuto vendere i biglietti due volte e avremmo fatto comunque il pienone: c'erano tantissime persone che volevano vederlo. Siamo molto grati per la sua donazione, sarà di grande aiuto. Il suo senso dell'umorismo è meraviglioso e ha reso tutto davvero speciale: ha fatto ridere tutti. E’ stato bello vedere la biblioteca così piena”.
Di Terry Pratchett in Italia è appena uscito (nel giugno scorso) All'anima della musica per i tipi della Salani, sedicesimo romanzo ambientato nel Mondo Disco.

mercoledì 24 luglio 2013

Il Vangelo secondo Biff un viaggio indimenticabile

Sono appena uscito dall’universo fatato e indimenticabile di Il Vangelo secondo Biff di Christopher Moore, un’avventura che mi ha catturato dalla prima pagina e dalla quale è stato difficile distaccarsi. Mi sono fatto un giro sull’ottovolante delle emozioni, tra picchi di divertimento e voragini di emozioni ai limiti delle lacrime. Aperto con una punta di diffidenza, su suggerimento del solito amico tuttologo che non sempre azzecca il consiglio, sono stato preso per il bavero e immerso in un brodo primordiale di poesia, ironia e umanità. Il filo conduttore della vicenda è la necessità di far sapere all’umanità cosa ha fatto Gesù nei suoi primi 30 anni di vita, visto che i Vangeli tradizionali, dopo la nascita, saltano immediatamente alle vicende conclusive. Per ricucire lo strappo, allora, le schiere celesti mandano in terra l’angelo pasticcione Raziel, che ben presto diventerà teledipendente, affinché resusciti Levi detto Biff, l’amico di infanzia del futuro Messia, e lo metta al lavoro con carta, penna e calamaio.
Ne esce un quadro molto terreno, un Gesù quanto mai umano, ironico, diffidente sul ruolo che il Padre gli ha affidato e desideroso di conoscere ciò che lo circonda, anche se questo significa arrivare a ubriacarsi, ballare, mangiare pancetta o pagare il “quasi fratello” affinché vada con le prostitute e gli racconti cosa si prova a fornicare, con la consapevolezza di non poterlo sperimentare di persona. Per prendere piena consapevolezza di quello che sarà il suo destino, non esita a partire, sempre con Biff al fianco, per intraprendere un viaggio alla ricerca dei Magi e delle religioni alternative che essi incarnano. Si passa così attraverso il buddhismo, il taosimo, l’induismo, la dottrina ebraica, quella cristiana che cresce e prende forma pagina dopo pagina, passo dopo passo, con lo Spirito Santo che inizialmente si chiamava Scintilla.
Intorno a questi due personaggi, ruota un universo di figure con in testa Maria Maddalena della Maddi, incontrata quando tutti e 3 erano bambini e capace di fare breccia nel cuore di entrambi i compagni, mentre lei indirizza il suo amore immediatamente verso Gesù, che però non può ricambiarla fino in fondo perché è così che deve essere. Il terzetto si trova, si perde, si incontra nuovamente, squarcia le certezze costruite fino a quel momento e non viene separato neanche dalla morte. Biff non lascerà mai il suo amico fraterno, così fornisce una lettura parallela anche di quanto si può leggere nella Bibbia, dalla cronaca del battesimo per mano di Giovanni Battista fino ai tentativi di non far svolgere l’ultima cena, al complotto per evitare a Cristo di spirare sulla croce e, infine, alla fine della vicenda terrena di Giuda, traditore poco convinto e altrettanto restio a suicidarsi. La verità su quel gesto è incalzante come un rullio di tamburi, fino all’epilogo sorprendente.
Il Vangelo secondo Biff è un inno all’amicizia e alla poesia. Si ride, si sorride, ci si commuove, solo in rari passaggi affiora qualche punta di noia quasi fisiologica in un volume così consistente, ma che scivola via in fretta. E al momento di chiuderlo, quasi dispiace essere già arrivati alla parola Fine.

mercoledì 17 luglio 2013

La regina del Nilo contro i pirati editoriali

Faccio una riflessione a voce alta. Durante questo anno scolastico ho avuto modo di seguire mio figlio in alcune ricerche che ha dovuto svolgere nel suo percorso di quinta elementare. Non starò a questionare sul fatto che quando facevo la sua stessa classe ho studiato anche la Seconda guerra mondiale e lui, da programma ministeriale, è arrivato ai romani e tanti saluti (i tempi cambiano, e anche i libri di storia). Quello che mi ha invitato a scrivere questo intervento è che uno dei lavori che più ha affascinato il bimbo, e che è stato più facile fargli redigere, riguardava Cleopatra. Figuriamoci la sua gioia nello scoprire che, in questi giorni, c’è in libreria un’opera di narrativa che riguarda proprio la regina del suo cuore: mi ha fatto la testa come un pallone affinché gli comprassi La regina del Nilo - Il trono d’Egitto, primo volume di una trilogia dell’autore spagnolo Javier Negrete. Sono entrato nella libreria di fiducia senza sapere esattamente cosa aspettarmi, non conoscevo molto del volume in questione, meno che mai ero al corrente del prezzo. Figuriamoci la mia sorpresa nell’apprendere che è 5 Euro, che poi, come titolare di Cartapiù Feltrinelli, è diventato 4.25 perché avevo uno sconto del 25%. Una sciocchezza, ancora più accentuata dal fatto che è un volumetto di dimensioni ridotte, portabile ovunque (mio figlio non esce di casa senza averlo in mano: piano piano, con le comprensibili difficoltà di un bambino di 10 anni che non conosce tutte le parole in cui si imbatte), ma con copertina rigida e sovracoperta. Insomma, non un tascabile qualunque, ma un lavoro ben fatto.
Leggevo un po’ di tempo fa, in uno dei tanti forum, una polemica sul dilagare della pirateria anche editoriale, oltre a quella musicale, e tutti concordavano che è un fenomeno legato alla crisi e ai prezzi esorbitanti dei libri cartacei, a cui non fa da contraltare un costo abbordabile degli ebook, che resta comunque alto. Allora io dico che se un libro costa una cifra del genere, uno smanettone che lo vuole leggere non ci si impegna nemmeno a provare a cercarlo su internet: tempo, fatica e connessione inutili. Concludo allora notando che c’è qualcuno che, anche in questi giorni, sta sbandierando collane economiche nuove di pacca proponendo opere allo stesso prezzo degli Oscar, della Tea e via dicendo, però magari fa chic dire di averne comprata una perché è la novità del momento. Altri, come la Newton Compton (che ha mandato in stampa le vicende di Cleopatra: non lo avevo detto all'inizio, riparo adesso), fanno invece qualcosa di concreto per non assassinare il portafoglio del lettore. E mi riferisco anche alla collana degli 0.99, un bel modo di procurarsi i classici a meno di un Euro (alzi la mano chi, volendo leggere Il grande Gatsby sull’onda del successo del film, ha optato per un’edizione diversa tra le tante a disposizione a costo maggiore). Una cosa è certa: ho un figlio che a malapena supera la doppia cifra di età che si è segnato sul calendario le date in cui usciranno la seconda e la terza parte della saga della regina del Nilo, e io non tremo davanti all’investimento che mi comporterà il doverlo accontentare. Credo che la vita della carta stampata e l'amore per la lettura si salvino anche così.

martedì 9 luglio 2013

Tornano Harry Potter e il suo universo?

Sta suscitando interesse e scalpore la recente dichiarazione di J.K. Rowling, che ha prospettato il ritorno di Harry Potter sugli scaffali. La madre del maghetto, infatti, ha spiegato che entro i prossimi 10 anni si occuperà nuovamente del suo personaggio più amato, o meglio, ha prospettato di dare vita a tutta una serie di vicende legate a lui, a Hermione e a Ron, nonché alle aule di Hogwarts. Restano da esplorare la vita dei figli dei protagonisti, quello che è successo alla scuola di magia dopo l’apocalittica battaglia dell’ultimo libro Harry Potter e i Doni della Morte (che si chiude rivelando che l’antico maniero, anni dopo, è ancora al suo posto, con il suo fondamentale ruolo di formare i maghi del futuro. Ma come è rinato e tornato all'antico splendore?). E poi che fine hanno fatto i sopravvissuti allo scontro con le forze di Voldemort? Quale iter ha seguito Harry per coronare il suo sogno di diventare Auror? Lo spazio per sbizzarrirsi in idee e ipotesi non manca, anche se la stessa Rowling ha fatto intendere di non disdegnare l'ipotesi di focalizzarsi sui genitori del maghetto, James e Lily, nel periodo da loro trascorso a Hogwarts. Sarà allora un prequel o ci saranno dei flashback nel corso della narrazione? Ritroveremo Sirius Black, Remus Lupin, Severus Piton e perfino il grande traditore Peter Minus in veste di studenti? Solo l’autrice sa cosa intende creare. Ai fans non resta che attendere, senza sapere quanto a lungo…

venerdì 5 luglio 2013

L'estate dei libri è a colori

La Colors and Gold lancia tre piccoli volumetti dedicati alla letteratura di genere, dal titolo “I colori dell'estate”. Tre i colori che invaderanno le edicole italiane questo luglio: thriller (giallo), amore (rosa) e horror (nero), e formeranno una raccolta di mini tomi di 48 pagine che farà compagnia durante le vacanze.  Alle nuove promesse della letteratura italiana si affiancano alcuni nomi ben noti sul mercato internazionale. Michael Laimo, autore di Atmosphere, Dead Souls, Deep in the Darkness, The Demonologist, Fires Rising e Sleepwalker, sarà presente con il racconto La stanza 412. Phil Osbourne, sceneggiatore del maestro del gore Brian Yuzna e autore di fumetti pubblicati in diverse parti del mondo (i suoi libri sono editi in Italia da Gremese), nel volume “Nero” con il racconto La mano. Gianluca Piredda, giornalista, sceneggiatore e scrittore definito dalla critica statunitense “l'ideatore del thriller del 21esimo secolo” per il suo Free Fall, già direttore di testate come Telefilm Magazine, SciFiNow, Weird Tales, presente nel volume “Giallo” con il racconto Wicked Game (già pubblicato nel mercato internazionale).
I tre libri, a cui ha collaborato anche la editor e scrittrice Tiziana Marzano, saranno impreziositi dalle autorevoli introduzioni di Glenn Cooper (Giallo), lo scrittore di bestseller noto e amato per i suoi La biblioteca dei morti, Il libro delle anime, Il tempo della verità, I custodi della biblioteca (in Italia editi dalle Edizioni Nord); del direttore editoriale Dario Gulli (Nero), grande esperto di horror, nonché a sua volta regista e scrittore; e di Alessio Puleo (Rosa), autore de La Mamma dei Carabinieri (Longanesi) e Il mio cuore ti appartiene (DeAgostini), pubblicato anche in Spagna.
Le tre antologie, in edicola a 1,90 euro, saranno un piccolo esperimento che la Color & Gold vorrebbe replicare anche in autunno, aggiungendo colori alle serate dei lettori e rendendo meno grigia la quotidianità, regalando emozioni e racconti che meritano di essere letti tutti d'un fiato. In queste prime tre raccolte troveremo: (Giallo) Wicked Game di Gianluca Piredda, Assassinio in corso d’opera di Andrea Fiore, La notte di Giancarlo Vitagliano, Amore e crudeltà di Bruno Previtali; (Rosa) Radici di Rosita Tosto, Lasciami andare di Eleonora Castellano, Le sostituzioni di Francesco Borrasso, Non servono parole di Luciano D. Urietti, Lacrime di pioggia di Giovanni Garufi Bozza; (Nero) La stanza 412 di Michael Laimo, Il sonaglio di Michele Pastoressa, Il respiro della notte di Dario Giardi, Nichi ha fame di Miriam Ballerini, La danza della morte di Simone Turri e Daniela Mecca e La mano di Dario Gulli.  

lunedì 10 giugno 2013

La Valle dei dimenticati, il libro che visse 2 volte

E’ tornata a vedere la luce La Valle dei dimenticati, seconda fatica letteraria del promettente autore di fantasy Roberto Re. Un’opera che ha incontrato il favore della critica e del pubblico, ma che ha una storia piuttosto travagliata. Interessante la lista di riconoscimenti che ha collezionato: Menzione d'Onore al Premio
letterario nazionale "Osservatorio" (marzo 2012); "Premio speciale fantasy" al Premio letterario internazionale Città di Cattolica (marzo 2012); 1° posto al Premio internazionale di letteratura "Toscana in Poesia" (aprile 2012); - 2° posto al Premio letterario nazionale "Cittadella" per romanzi fantasy italiani editi nel 2011 (giugno 2012); Medaglia d'Onore al Premio letterario nazionale "Città di Parole" a Firenze (luglio 2012); Targa finalista al XXIX Premio letterario nazionale "Città di Cava de' Tirreni" (agosto 2012); 3° posto al Premio letterario nazionale "Il Saggio" di Eboli (Sa) (settembre 2012) e 1° posto al Premio letterario internazionale "Insieme nel Mondo" a Savona (settembre 2012). Un curriculum di tutto rispetto, che però non ha evitato alla Valle di sparire dalla scena proprio sul più bello.
E’ lo stesso Roberto Re a raccontarne la vicenda: “La prima edizione è uscita a fine dicembre 2011 con la Sangel edizioni. All'inizio andava tutto per il meglio: libro stampato nei tempi previsti, la distribuzione cartacea era quella di una piccola casa editrice, con tutte le problematiche del caso, ma trovandosi anche in versione ebook il riscontro era soddisfacente e l’opera cominciava a ritagliarsi i suoi spazi. Il primo riscontro positivo può essere letto nel fatto che ha avuto anche un paio di ristampe, ma nel frattempo sono iniziati i problemi”.

Ovvero?
“La gente ordinava il libro e non lo riceveva, il distributore non riusciva a stare dietro alle ordinazioni, ci sono state presentazioni che sono saltate per mancanza di copie disponibili. In queste condizioni, siamo arrivati intorno a settembre del 2012 senza vedere sensibili miglioramenti. Anzi, direi tutt’altro. Visto che anche io mi ero sentito dire di no alla richiesta di alcuni volumi, ho perso la pazienza e ho chiesto informazioni. Così sono venuto a sapere dalla titolare che la Sangel aveva chiuso i battenti a maggio, senza che nessuno dei suoi autori venisse informato”.

La Valle dei dimenticati, dunque, sparisce dalla scena…
“Per fortuna sono riuscito a ottenere la liberatoria dal contratto, un privilegio che non tutti gli altri possono dire di aver avuto. A quel punto, ho provato a far nuovamente girare il libro presso altre editrici, sperando in una nuova pubblicazione. Non è stato facile, visto che già è complicato trovare fiducia per un’opera nuova, figuriamoci per una che già ha vissuto, anche se solo per 5 mesi. Alla fine, però, sono approdato in un ottimo porto, quello della Gds, specializzata nel campo fantasy e con una nomea di un certo spessore grazie agli ottimi risultati ottenuti. Così a maggio di quest’anno la mia fatica è nuovamente uscita dall’oblio con una nuova veste grafica ancora più suggestiva, disponibile anche in questo caso sia in cartaceo che in ebook”.

Il passaparola, grazie soprattutto a Facebook e ai siti specializzati in letteratura fantasy, ha immediatamente riacceso l’interesse per un libro che merita tutta la fortuna possibile grazie a protagonisti che lasciano il segno e a vicende che non concedono al lettore di rilassarsi fino all’ultima pagina.

martedì 4 giugno 2013

Joyland: il Luna Park di Stephen King arriva in libreria

Teso e inquietante come un thriller, emozionante e profondamente umano come un racconto ambientato negli anni Settanta con un protagonista adolescente, che finisce in un incubo nell'universo del Luna Park. Questo e altro è Joyland, il nuovo romanzo di Stephen King, che è uscito oggi in Italia in contemporanea con gli Stati uniti, il Canada e la Gran Bretagna. Come spiegato QUI, non ci sarà una versione digitale del libro, per volere esplicito del Re in persona, che ha negato il permesso di editare un ebook. Joyland esiste solo in edizione cartacea, perché, ha spiegato King, c'è bisogno di risollevare le sorti di tante librerie in difficoltà a causa della minaccia proveniente dalle crescenti vendite di opere in cui immergersi solo tramite un ereader.
L'ultima fatica dell'imperatore dell'horror è ambientata nell'estate del 1973, a Heavens Bay, nella Carolina del Nord. Devin Jones è uno studente universitario squattrinato e con il cuore a pezzi, perché la sua ragazza lo ha tradito. Per dimenticarla, ma anche per guadagnare qualche dollaro, decide di accettare il lavoro in un Luna Park, dove viene accolto da un colorito quanto bizzarro gruppo di personaggi. Ci sono la stramba vedova Emmalina Shoplaw, che gli affitta una stanza, i due coetanei Tom ed Erin, studenti in bolletta come lui e ben presto inseparabili amici, l'ultranovantenne proprietario del parco, il burbero responsabile del Castello del brivido. Il protagonista, con lo scorrere delle pagine, scopre che il luogo nasconde un terribile segreto: proprio nel Castello, infatti, è rimasto il fantasma di una ragazza uccisa in maniera piuttosto efferata 4 anni prima. Devin, allora, vede la sua vita divisa sdoppiarsi perché, oltre a indossare il suo vestito da mascotte per deliziare i bambini e guadagnarsi lo stipendio, sarà chiamato anche a contrastare il male che minaccia Heavens Bay e a difendere la donna della quale nel frattempo si è innamorato. Inutile dire che, a poche ore dalla comparsa sugli scaffali, il volume è già un successo, protagonista di centinaia di "cinguettii" su Twitter e di passaparola sulla Rete. Da Stephen King non era lecito attendersi di meno.

martedì 28 maggio 2013

L'innegabile valore dei libri

I libri e la lettura sono un patrimonio dal valore inestimabile. Lo confermano anche le ultime notizie provenienti da Sotheby’s, la famosa casa d’aste di Londra dove nei giorni scorsi una copia della prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale con note e illustrazioni originali dell’autrice J.K. Rowling è stata venduta a 150mila sterline, ovvero 176mila euro. Ad acquistare il volume è stato un acquirente anonimo via telefono. La Rowling ha arricchito l’opera con molte annotazioni personali, decisioni editoriali, commenti alla scrittura, oltre che con una nota su come sia arrivata a creare il gioco del Quidditch. L’autrice ha disegnato anche una ventina di illustrazioni, tra cui quella di un  Harry bambino che dorme sulla soglia di una porta.
All’evento hanno anche preso parte altri autori. Una copia del best seller per bambini  Matilde di Roald Dahl, con disegni dell’illustratore Quentin Blake, ha raccolto 30mila sterline (35mila euro), mentre  una di Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro annotata dall’autore, è stata venduta a 18mila sterline (21mila euro). Tra gli altri scrittori che hanno preso parte alla vendita di beneficenza Ian McEwan, Seamus Heaney, Lionel Shriver e Yann  Martel. In tutto sono state raccolte 439.200 sterline (515mila euro) in favore dell’associazione di scrittori Pen
Non è finita. Sempre da Sotheby's sta per andare all’asta la più completa collezione dedicata allo scrittore inglese Joseph Conrad (1857-1924) ancora in mani private. L'americano Stanley J. Seeger, morto nel 2011, è stato uno dei più grandi collezionisti del XX secolo, un perfezionista, che ha messo insieme raccolte di notevolissima importanza di opere d'arte, libri, ceramiche e manoscritti. Ha inoltre accumulato in 50 anni, con passione e dedizione, la più grande collezione privata di prime edizioni, opere autografate, manoscritti, lettere e note di Joseph Conrad. Sotheby's proporrà all'asta queste rare e importanti opere dalla sua celebre biblioteca in due vendite, la prima delle quali avrà luogo il 10 luglio. Il pezzo più importante è il manoscritto autografo di Tifone (1903), uno dei romanzi più famosi dell’autore britannico e il suo più importante manoscritto ancora in mani private: sarà battuto all'asta con una stima di 300mila-500mila sterline. Altri pezzi degni di nota sono il dattiloscritto corretto a mano di Falk datato 1919, uno dei racconti più emblematici (stima 30mila-50mila sterline), una rara lettera autografata del 1902 nella quale Conrad discute della sua più importante e famosa opera, Cuore di tenebra (stima 25mila-35mila sterline), una copia di Lo specchio del mare, dedicata a Henry James (15mila-20mila sterline) e una copia annotata dalla poetessa Sylvia Plath di Lord Jim (6mila-8mila sterline).

lunedì 27 maggio 2013

Editoria low cost, è boom

Tornano in libreria altre 12 uscite della collana economica "Live: 130 pagine per 99 centesimi" della Newton Compton, che proporrà ancora classici della letteratura: oltre al già citato La lama del rasoio (QUI), infatti, nella nuova "ondata" troviamo Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, La metamorfosi di Franz Kafka, I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe, Uno, nessuno, centomila di Luigi Pirandello, Sherlock Holmes, uno studio in rosso di Arthur Conan Doyle, Il libro del tao, di Lao-Tzu, Aforismi di Oscar Wilde, Il Profeta di Kahlil Gibran, Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde di Louis Robert Stevenson, Cuore di cane di Michail A. Bulgakov e La casa stregata di Howard P. Lovecraft.
In linea generale, il mercato dei low cost, negli ultimi tempi, complice la crisi, sembra attestarsi su una buona quota di mercato: l'inchiesta dell'Istat "La produzione e la lettura di libri in Italia", relativo agli anni 2011 e 2012, testimonia infatti come nel 2011, la quota più consistente di titoli (28,5%) e di copie (40,6%) è rappresentata dalla categoria di prezzo fino a 10 euro, con una tiratura media di 5.302 esemplari per opera. I libri con un prezzo di copertina non superiore ai 15 euro sono oltre la metà della produzione libraria: rappresentano il 52,6% dei titoli e il 59,8% delle tirature.

domenica 26 maggio 2013

"Un onore essere venduto a 99 centesimi"

Vendere a meno di un euro un libro. Un'eresia o un'opportunità? Un modo per diffondere la lettura oppure una scarsa attenzione nei confronti degli scrittori? "Per me è una gioia essere venduto a poco ed arrivare a tantissime persone" giura Massimo Lugli, giornalista e scrittore, autore di La lama del rasoio, il volume che Newton Compton manderà in libreria, a fine mese, nella collana super economica «Live:130 pagine per 99 centesimi». "Questo è il mio secondo romanzo - spiega l'autore all'agenzia Adnkronos. - Per tanto tempo non ho trovato un editore. Ora è stato presentato al Salone del libro di Torino dove ha avuto un ottimo impatto: è stato acquistato da molti ragazzi. E' un onore essere pubblicato in una collana in cui compaiono anche i grandi classici".
Il libro rientra nella seconda tranche di volumi, 12 titoli, che l'editore romano manda sugli scaffali dopo il successo della prima dozzina di titoli che, in pochi mesi, hanno venduto 2 milioni di copie. Lugli, che nel 2009 ha partecipato allo Strega piazzandosi al terzo posto con L'istinto del Lupo, non ha dubbi. Iniziative di questo genere "dovrebbero essere allargate. E’ inutile continuare a piangersi addosso, dicendo che la gente non legge e non compra libri, se non siamo capaci di andare incontro ai lettori. Il dato di fatto è che le persone non hanno soldi". Per questo motivo bisognerebbe abbassare ancora di più il prezzo dei libri: "Sono a favore - rimarca lo scrittore - della politica dei prezzi bassi e della distribuzione indiscriminata. Vendere un libro in un autogrill o in un supermercato significa aver guadagnato un lettore che non va in libreria. L'importante è diffondere la lettura".
Nel romanzo in questione, tre casi che sembrano non avere alcun legame tra loro si fondono in una inchiesta ad alto rischio per Marcello Mastrantonio, un disilluso funzionario della Mobile in perenne conflitto con capi e colleghi. Al centro della vicenda ci sono un'organizzazione criminale che gestisce feroci combattimenti tra cani, un architetto assassinato nello scenario di un gioco erotico gay e una giovane donna sieropositiva sgozzata. Tutto porta a un assassino senza nome che uccide le sue vittime con un rasoio.

venerdì 24 maggio 2013

Le case editrici spopolano su Twitter e Facebook

Altissimo tasso di presenza sui social newtork, audience più ampia su Twitter che su Facebook, grande interesse degli utenti per citazioni letterarie, foto e interviste: queste le evidenze principali dell’indagine su 101 case editrici su Facebook e Twitter che Blogmeter, leader nel monitoraggio e analisi dei social media, ha presentato al recente Salone del Libro di Torino. L’indagine che aveva l’obiettivo di rilevare le performances delle case editrici sui social network e le relative strategie di comunicazione e pratiche di gestione, è stata realizzata con l’ausilio della piattaforma Blogmeter social analytics nel periodo 1 febbraio-15 maggio per Facebook e 20 marzo-15 maggio per Twitter. L’editoria presenta alcune particolarità di settore particolarmente interessanti per gli addetti ai lavori e mostra anche un utilizzo diverso dei due network. Facebook viene utilizzato principalmente come canale di promozione dei libri in uscita e delle attività, anche in forme ludiche come concorsi e giveaway o sconti dedicati. Particolarmente apprezzate dagli utenti sono le immagini belle e legate a contenuti più di ispirazione che commerciali, mentre tra i contenuti video emergono i booktrailer. Twitter, al contrario, è visto come un network aperto a un dialogo più paritario e nello specifico i contenuti più condivisi e seguiti si legano a discussioni di ordine generale non strettamente legati ai prodotti della casa editrice, come dimostra, per esempio, il successo di hashtag come #accaddeoggi (di Librimondadori) e #amoreaprimolibro (Einaudieditore).
Su Facebook, invece, quasi la metà delle pagine non permette ai fan di scrivere post in bacheca e il tasso di interazione e risposta brand/fan è abbastanza basso. Per quanto riguarda le performance dei singoli brand, Libri Mondadori domina senza dubbio la Facebook fans con 160.550 fan, seguita a lunga distanza da Rizzoli (38.330) e Giangiacomo Feltrinelli Editore (28.758). Sul versante del total engagement (la somma di like, share, commenti e post in bacheca), si piazza al primo posto, Bao Publishing con 38.203 azioni e reazioni dei fan, seguita da Libri Mondadori (33.253) e Baldini Castoldi Dalai Editore (31.522). Sempre Libri Mondadori si ripete questa volta su Twitter conquistando il primo posto del rating sui follone (207.351), distanziano parecchio sia Einaudi (120.398) che Feltrinelli Editore (90.438). Einaudi, dal canto suo, si prende la rivincita conquistando nettamente il podio della classifica che misura le Twitter mentions (17.132), seguita da Libri Mondadori (6.455) e Minimum Fax (4.135).
In definitiva: i lettori, siano essi su Facebook o su Twitter, mostrano una grande propensione all’interazione con le case editrici, soprattutto quando i contenuti proposti non sono smaccatamente commerciali. Sui social network come in libreria, il libro è percepito come un prodotto diverso da un semplice bene di consumo e di conseguenza le forme di promozione alternativa al tradizionale contenuto pubblicitario (e quindi interviste, citazioni e foto) risultano le più efficaci e apprezzate dai lettori soprattutto per il vissuto personale e culturale che i libri mobilitano.

giovedì 23 maggio 2013

King solo in cartaceo per aiutare le librerie

Sale sempre più la febbre per l’arrivo in libreria dell’ultimo libro di Stephen King, Joyland, atteso sugli scaffali il 4 giugno. E mai come in questo caso il termine “sugli scaffali” è appropriato: il prolifico re dell’horror e del gotico moderno, infatti, ha deciso di fare un passo indietro e, dopo essere stato uno dei pionieri degli ebook (negli ultimi anni ha pubblicato racconti, romanzi e perfino un saggio sulle armi esclusivamente in formato elettronico), ha fatto sapere che questo lavoro uscirà soltanto in cartaceo. Una scelta decisamente controcorrente di questi tempi, e per questo destinata a fare scalpore. Sembra che alla base di tale orientamento ci sia l’intenzione di favorire il lavoro delle librerie tradizionali sempre più in difficoltà a misurarsi con quelle online. Dalle colonne del Wall Street Journal, King spiega di non avere “per adesso alcun piano sulla versione elettronica”, anche se i suoi fan si stanno già scatenando su internet per assicurarsi una copia del volume su siti come Amazon, dove è possibile pre-ordinarlo.
Joyland è un’altra escursione (dopo Colorado Kid) dello scrittore nel genere del thriller e del poliziesco. Ambientato nel 1973 in un parco divertimenti del North Carolina, vede al centro della vicenda il giovane studente liceale Devin Jones, che arriva per fare il giostraio e viene a sapere di un omicidio avvenuto molti anni prima e mai risolto. Dovrà affrontare “l'eredità di un crudele assassino e il destino un bambino morente”, come si apprende dal battage pubblicitario in atto da oltre un anno negli Stati Uniti.
Lo stesso King, con umorismo macabro, ha confessato cosa sarebbe successo a questa sua fatica se per caso gli fosse successo qualcosa nel corso della stesura: “Se fossi stato investito da un taxi, per mio figlio Joe finire il libro sarebbe stato un gioco da ragazzi. Il suo stile è quasi indistinguibile rispetto al mio e anzi, spesso ha idee migliori delle mie”.
Per il ritorno all’horror del “Re” ci sarà invece da attendere settembre, quando verrà consegnato al mondo Doctor Sleep, il seguito di Shining. Da quel poco che trapela, il piccolo Danny è cresciuto e lavora in una clinica per malati terminali, dove usa i suoi poteri per aiutare i pazienti a “passare oltre” e approdare nell’aldilà. Ma ci sarà tempo e modo di parlarne a tempo debito.

mercoledì 22 maggio 2013

L'inferno dei bookmakers britannici

Diavoli di inglesi: riescono a scommettere proprio su tutto!
Dan Brown è riuscito a vendere quasi 229mila copie del suo ultimo libro, Inferno, a una settimana dalla pubblicazione e i bookmakers  britannici offrono a 1,50 la possibilità che superi un milione di volumi smerciati entro la fine di giugno. Per chi ha grande fiducia nelle potenzialità dell'ultimo best seller dell'autore del Codice Da Vinci, e se la sente di mettere una cifra sull'ipotesi che tale traguardo venga tagliato già alla fine di maggio, niente paura, si può fare: i bookies sono pronti a pagare 6 volte la posta.

sabato 18 maggio 2013

Il seggio vacante uno schiaffo ben scritto

 Stasera ho deciso di lanciarmi nella critica a un libro che, fin dalla sua uscita, era destinato a fare epoca e non ha tradito il proprio karma. Perfino adesso, per descrivere il successo di Inferno di Dan Brown, viene usato come termine di paragone, si dice "è andato talmente bene fin dall'arrivo sugli scaffali da aver venduto più di.....". A questo punto credo che sia facile intuire che sto parlando de Il seggio vacante di J.K. Rowling. Un libro che era già un caso letterario appena si è diffusa la voce chera stato messo in cantiere. Quando è arrivato in libreria, era inevitabile procurarsene una copia e tuffarsi tra le sue pagine. Per mia fortuna, sono salito sul "trampolino" senza aspettarmi niente di simile a Harry Potter, altrimenti la delusione sarebbe stata enorme.
La Rowling con questo libro conferma la sua abilità di scrittrice, che del resto non era certo in dubbio. Però chi pensa di trovarsi di fronte una schiera di personaggi diretta proiezione dei maghetti usciti da Hogwarts, è bene che giri alla larga. L'autrice aveva già inserito la morte, la disperazione, la claustrofobia e le filastrocche dell'angoscia dal Calice di fuoco in poi, senza scordare le Fiabe di Beda il bardo, ma qui ha svoltato e, con linguaggio e ambientazioni crude e dirette, si è messa a narrare la pochezza umana. Non starò a dilungarmi sulla trama, non è il caso per non togliere a chi vuole entrare in questo tunnel il piacere di affrontare un passo dietro l'altro, assaporando le sensazioni scatenate in ogni individuo leggente e pensante. Diciamo che, se proprio vogliamo trovare analogie con l'universo di Harry, J.K. Ha portato a Pagford (il paese-teatro della vicenda) lo zio Vernon, battezzandolo Harry Mollison ma dandogli lo stesso spessore molliccio e untuoso, e la tendenza di mettere al centro dell'universo i ragazzi, con gli adulti sullo sfondo, inutili e patetici. Questa volta, però, i giovani non riescono a cavarsela, proprio perché devono portare il fardello dei propri genitori che è troppo pesante. Le conseguenze sono atroci, veri pugni nello stomaco, e più si procede tra le righe scritte, più si spera che arrivi la svolta positiva, che però non solo non salta fuori, ma anzi, la situazione precipita fino alle peggiori conseguenze. Il seggio vacante, in definitiva, è una sequenza di schiaffi dolorosi e urticanti, un libro che si odia, si ama, si fagocita. E quando è finito, ci si sente offesi per il dispetto che ha fatto, per non aver regalato un finale da "vissero tutti felici e contenti". Ma poi, dopo poco, se ne comincia a sentire la mancanza, si ripensa, si rimpiange come una persona amata malgrado sia traditrice, scostante, spesso cattiva. Un viaggio da fare, con un'unica raccomandazione: tirare in testa il voluminoso tomo a chi sostiene che sia un libro divertente!!

martedì 14 maggio 2013

Comincia da Firenze l'Inferno di Dan Brown

Squillino le trombe, si aprano i cancelli dell'Oltretomba. Il conto alla rovescia è finito: Inferno di Dan Brown da oggi è sugli scaffali. Niente è casuale nell'operazione di marketing che ha ammantato l'uscita dell'ennesimo best seller annunciato dell'autore del Codice Da Vinci, visto che il 14 maggio 2013 si può leggere 14/5/13, ovvero l'anagramma di 3,1415 che è il valore approssimato del pi greco. Un simbolo pregno di significati, dal momento che Dante nella Divina Commedia ha diviso l'inferno in cerchi concentrici e il pi greco è la pista per misurarli. Ma ad aumentare la febbre dell'attesa, nelle settimane scorse è stata anche ampiamente documentata la vita dei traduttori reclusi in un bunker della Mondadori a Milano con l'ordine del silenzio più assoluto, come se si trattasse di una questione di vita o di morte. Anche se poi, alla vigilia del grande evento, qualche anticipazione è apparsa online, visto che gli editori hanno messo sul web il primo capitolo. Da quelle righe si capisce che Robert Langdon (il professore di simbologia di Harvard già protagonista del Codice Da Vinci, di Angeli e Demoni e del Simbolo perduto) è in preda a un incubo con una bolgia infernale in un pozzo senza fondo, dove aleggia una donna velata che corre verso un fiume rosso di sangue in cui sono immersi corpi in agonia, vittime di violenze inimmaginabili. L'uomo si sveglia terrorizzato in un letto di ospedale ma, anziché nel suo Massachusetts, si accorge di essere a Firenze quando vede dalla finestra la torre di Palazzo Vecchio. E' stordito e ferito in un reparto dove viene curato dal dottor Marconi, che chiede l'aiuto ad una sua assistente, l'interprete Sienna Brooks, per parlare in inglese con il paziente. Da quel momento l'atletica e intelligentissima donna affiancherà lo studioso in una serie di avventure mozzafiato, partendo da Firenze per poi passare anche da Roma e spingersi ai confini dell'Asia. Il fine ultimo è fare i conti con il Consorzio, organizzazione guidata da un ricco magnate il cui obiettivo è decimare la rapida crescita della popolazione mondiale tramite una versione “rivisitata” della peste. Il tutto attraverso un misterioso enigma che proietta i personaggi in uno scenario fatto di arte classica, passaggi segreti e scienza futuristica. Addentrandosi nelle oscure pieghe del poema dantesco, Langdon dovrà decidere di chi fidarsi prima che il mondo cambi irrimediabilmente.
Dan Brown promette scintille a chi leggerà la sua ultima fatica: “E' una storia così terrificante - ha spiegato al Sunday Times - che ha fatto gran parte del lavoro per me. Non scrivo più di massoni e storie antiche, che sono cose un po' eteree, ma della visione dell'inferno fornita da Dante”.

Enzo Tortora 30 anni dopo le accuse


Il 17 giugno 1983 Enzo Tortora viene arrestato per le accuse, false, di tre camorristi. Nel 1987 viene assolto in Cassazione e poco dopo, il 18 maggio del 1988, muore nella sua casa di Milano.
A trent'anni dall'incarcerazione del conduttore televisivo, "il più grande esempio di macelleria giudiziaria", come scrisse Giorgio Bocca, e a venticinque dalla sua morte, un saggio vuole ripercorrere la parabola di quest'uomo e, al tempo stesso, vuole ricordare l'Italia di quegli anni, con i suoi miti, le sue contraddizioni, la confluenza tra pubblico e privato, il fango, la gloria, le emozioni, la comunicazione, la televisione. Si tratta di Enzo Tortora Dalla luce del successo al buio del labirinto, scritto da Daniele Biacchessi per i tipi di Aliberti editore.
La postfazione è di Silvia Tortora, figlia del conduttore, che ricorda: "Mio padre non è stato solo un presentatore radio televisivo come molti lo ricordano ancora oggi. E' stato molte cose. Era prima di tutto un giornalista, un inviato e uno scrittore. Poi era una persona colta, di buone letture, un uomo che utilizzava in modo appropriato le parole, che sapeva coniugare i congiuntivi, che esprimeva quello che aveva dentro in modo diretto, senza filtri, senza nessun condizionamento. Era uno che non amava i salotti della politica, i circolini degli intellettuali. E' stato un grande inventore di format straordinari e vincenti della radio e della televisione. Mio padre era soprattutto un uomo libero da tutto: libero da schemi, da condizionamenti politici".

lunedì 13 maggio 2013

Sandro Cuomo e la sua Vita in pedana


Con il talento ci si nasce, campioni si diventa. Parola di Sandro Cuomo, l’attuale Ct della Nazionale di spada e campione olimpico della stessa disciplina, che ha raccontato se stesso nella sua prima fatica letteraria. Edito da L’isola dei ragazzi edizioni, che inaugura così la sua nuova serie dedicata ai campioni italiani delle diverse discipline sportive dal titolo appunto “Campioni si diventa”, il libro Una vita in pedana racconta ad un pubblico ideale di adolescenti l’impegno di ogni giorno che deve sommarsi ad un talento innato.  Il che appare chiaro in una disciplina come la scherma, in cui la fisicità deve trovare il punto d’incontro con la psiche, in un gioco di equilibrio teso al controllo del corpo e della mente.
 Campione olimpico ad Atlanta nel 1996, Cuomo ripercorre in 250 pagine un pezzo di storia della scherma italiana in un racconto autobiografico che va avanti in modo non lineare, ma seguendo un filo emozionale di ricordi, rimpianti, nostalgie ed entusiasmi, ma riserva anche un approfondimento su storia, tecniche e regole di uno sport tra i più affascinanti. In appendice il campione si presenta in veste di allenatore, teso a trasmettere ai più giovani tecniche e tattiche del tutto personali di preparazione e combattimento.
 “Sono orgoglioso – ha dichiarato lo sportivo/autore - di essere riuscito a portare a termine un lavoro per il quale non ritenevo di essere preparato, e che mi ha richiesto un anno di scrittura, limature, idee e ricordi. Ancor di più però mi rende orgoglioso pensare di aver creato qualcosa che potrà servire ai ragazzi che saranno i campioni di domani, ai miei figli che hanno intrapreso la mia stessa carriera e ai miei allievi. Lo sport mi ha insegnato ad essere metodico, il mio carattere tignoso mi ha aiutato ad emergere nello sport. E la vita di tutti i giorni, prima e dopo la mia carriera in pedana, mi ha dimostrato che rispettare le regole serve, anche quando gli altri non lo fanno. Perché nel lungo termine, se hai seguito il percorso giusto, le soddisfazioni arrivano”.